dell'itinerario quaresimale, ma ci indica pure gli strumenti ascetici e pratici
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pregato, che abbiamo avuto l'incontro con Cristo, è che siamo « per gli altri ».
lontano da loro e quindi non posso dare indicazioni molto concrete - che il
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Acta Benedicti Pp. XVI 235
l'espressione dell'attesa e della speranza in Qualcuno che sarebbe stato in
grado di compiere ciò di cui il sacrificio di un animale non era capace. Gesù
celebrò la Pasqua senza agnello e senza tempio e, tuttavia, non senza agnello
e senza tempio. Egli stesso era l'Agnello atteso, quello vero, come aveva
preannunciato Giovanni Battista all'inizio del ministero pubblico di Gesù:
« Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! ».2 Ed è
Egli stesso il vero tempio, il tempio vivente, nel quale abita Dio e nel quale
noi possiamo incontrare Dio ed adorarlo. Il suo sangue, l'amore di Colui che è
insieme Figlio di Dio e vero uomo, uno di noi, quel sangue può salvare. Il suo
amore, quell'amore in cui Egli si dona liberamente per noi, è ciò che ci salva.
Il gesto nostalgico, in qualche modo privo di efficacia, che era l'immolazione
dell'innocente ed immacolato agnello, ha trovato risposta in Colui che per noi
è diventato insieme Agnello e Tempio.
Cosı̀ al centro della Pasqua nuova di Gesù stava la Croce. Da essa veniva il
dono nuovo portato da Lui. E cosı̀ essa rimane sempre nella Santa Eucaristia,
nella quale possiamo celebrare con gli Apostoli lungo il corso dei tempi la
nuova Pasqua. Dalla croce di Cristo viene il dono. «Nessuno mi toglie la vita,
ma la offro da me stesso ». Ora Egli la offre a noi. L'haggadah pasquale, la
commemorazione dell'agire salvifico di Dio, è diventata memoria della croce e
risurrezione di Cristo - una memoria che non ricorda semplicemente il pas-
sato, ma ci attira entro la presenza dell'amore di Cristo. E cosı̀ la berakha, la
preghiera di benedizione e ringraziamento di Israele, è diventata la nostra
Celebrazione Eucaristica, in cui il Signore benedice i nostri doni - pane e
vino - per donare in essi se stesso. Preghiamo il Signore di aiutarci a com-
prendere sempre più profondamente questo mistero meraviglioso, ad amarlo
sempre di più e in esso amare sempre di più Lui stesso. Preghiamolo di
attirarci con la santa comunione sempre di più in se stesso. Preghiamolo di
aiutarci a non trattenere la nostra vita per noi stessi, ma a donarla a Lui e
cosı̀ ad operare insieme con Lui, affinché gli uomini trovino la vita - la vita
vera che può venire solo da Colui che è Egli stesso la Via, la Verità e la Vita.
Amen.
2 Gv 1, 29.