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Acta Francisci Pp. 457
V
In Vigilia Paschali.*
« Dopo il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di
Magdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro ».1 Possiamo imma-
ginare quei passi…: il tipico passo di chi va al cimitero, passo stanco di
confusione, passo debilitato di chi non si convince che tutto sia finito in
quel modo… Possiamo immaginare i loro volti pallidi, bagnati dalle lacrime…
E la domanda: come può essere che l'Amore sia morto?
A differenza dei discepoli, loro sono lì - come hanno accompagnato
l'ultimo respiro del Maestro sulla croce e poi Giuseppe di Arimatea nel
dargli sepoltura -; due donne capaci di non fuggire, capaci di resistere, di
affrontare la vita così come si presenta e di sopportare il sapore amaro
delle ingiustizie. Ed eccole lì, davanti al sepolcro, tra il dolore e l'incapacità
di rassegnarsi, di accettare che tutto debba sempre finire così.
E se facciamo uno sforzo con la nostra immaginazione, nel volto di queste
donne possiamo trovare i volti di tante madri e nonne, il volto di bambini
e giovani che sopportano il peso e il dolore di tanta disumana ingiustizia.
Vediamo riflessi in loro i volti di tutti quelli che, camminando per la città,
sentono il dolore della miseria, il dolore per lo sfruttamento e la tratta. In
loro vediamo anche i volti di coloro che sperimentano il disprezzo perché
sono immigrati, orfani di patria, di casa, di famiglia; i volti di coloro il cui
sguardo rivela solitudine e abbandono perché hanno mani troppo rugose.
Esse riflettono il volto di donne, di madri che piangono vedendo che la
vita dei loro figli resta sepolta sotto il peso della corruzione che sottrae
diritti e infrange tante aspirazioni, sotto l'egoismo quotidiano che crocifigge
e seppellisce la speranza di molti, sotto la burocrazia paralizzante e sterile
che non permette che le cose cambino. Nel loro dolore, esse hanno il volto
di tutti quelli che, camminando per la città, vedono crocifissa la dignità.
Nel volto di queste donne ci sono molti volti, forse troviamo il tuo volto e
il mio. Come loro possiamo sentirci spinti a camminare, a non rassegnarci al
fatto che le cose debbano finire così. È vero, portiamo dentro una promessa
* Die 15 Aprilis 2017. 1 Mt 28, 1.