Anno mdcccxl missionariam eam in Foederatas Civitates Americae Septen-
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale6
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale8
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale10
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale12
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale14
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale16
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale18
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale20
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale22
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale24
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale26
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale28
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale30
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale32
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale34
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale36
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale38
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale40
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale42
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale44
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale46
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale48
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale50
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale52
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale30
futuro sconosciuto. Connesso con ciò è, infine, anche il problema delle decisioni
definitive: può l'uomo legarsi per sempre? Può dire un sı̀ per tutta la vita? Sı̀, lo
può. Egli è stato creato per questo. Proprio cosı̀ si realizza la libertà dell'uomo e
cosı̀ si crea anche l'ambito sacro del matrimonio che si allarga diventando fami-
glia e costruisce futuro.
A questo punto non posso tacere la mia preoccupazione per le leggi
sulle coppie di fatto. Molte di queste coppie hanno scelto questa via, per-
ché - almeno per il momento - non si sentono in grado di accettare la
convivenza giuridicamente ordinata e vincolante del matrimonio. Cosı̀
preferiscono rimanere nel semplice stato di fatto. Quando vengono create
nuove forme giuridiche che relativizzano il matrimonio, la rinuncia al
legame definitivo ottiene, per cosı̀ dire, anche un sigillo giuridico. In tal
caso il decidersi per chi già fa fatica diventa ancora più difficile. Si ag-
giunge poi, per l'altra forma di coppie, la relativizzazione della differenza
dei sessi. Diventa cosı̀ uguale il mettersi insieme di un uomo e una donna o
di due persone dello stesso sesso. Con ciò vengono tacitamente confermate
quelle teorie funeste che tolgono ogni rilevanza alla mascolinità e alla
femminilità della persona umana, come se si trattasse di un fatto pura-
mente biologico; teorie secondo cui l'uomo - cioè il suo intelletto e la sua
volontà - deciderebbe autonomamente che cosa egli sia o non sia. C'è in
questo un deprezzamento della corporeità, da cui consegue che l'uomo,
volendo emanciparsi dal suo corpo - dalla « sfera biologica » - finisce
per distruggere se stesso. Se ci si dice che la Chiesa non dovrebbe ingerirsi
in questi affari, allora noi possiamo solo rispondere: forse che l'uomo non ci
interessa? I credenti, in virtù della grande cultura della loro fede, non
hanno forse il diritto di pronunciarsi in tutto questo? Non è piuttosto il
loro - il nostro - dovere alzare la voce per difendere l'uomo, quella
creatura che, proprio nell'unità inseparabile di corpo e anima, è immagine
di Dio? Il viaggio a Valencia è diventato per me un viaggio alla ricerca di
che cosa significhi l'essere uomo.
Proseguiamo mentalmente verso la Baviera - München, Altötting, Re-
gensburg, Freising. Lı̀ ho potuto vivere giornate indimenticabilmente belle
dell'incontro con la fede e con i fedeli della mia patria. Il grande tema del mio
viaggio in Germania era Dio. La Chiesa deve parlare di tante cose: di tutte le
questioni connesse con l'essere uomo, della propria struttura e del proprio
ordinamento e cosı̀ via. Ma il suo tema vero e - sotto certi aspetti - unico è