ACTA BENEDICTI PP. XVI

 Post militiam, studiis absolutis, postulavit ut illam Congregationem ingredi

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 Acta Benedicti Pp. XVI 243

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 Acta Benedicti Pp. XVI 249

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 Acta Benedicti Pp. XVI 253

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 Acta Benedicti Pp. XVI 255

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 Acta Benedicti Pp. XVI 257

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 Congregatio pro Episcopis 259

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 Diarium Romanae Curiae 261

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale262

 Diarium Romanae Curiae 263

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale264

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale236

che ci purifica definitivamente e non deve essere ripetuto è il Battesimo -

l'essere immersi nella morte e risurrezione di Cristo, un fatto che cambia la

nostra vita profondamente, dandoci come una nuova identità che rimane, se

non la gettiamo via come fece Giuda. Ma anche nella permanenza di questa

nuova identità, donata dal Battesimo, per la comunione conviviale con Gesù

abbiamo bisogno della « lavanda dei piedi ». Di che cosa si tratta? Mi sembra

che la Prima Lettera di san Giovanni ci dia la chiave per comprenderlo. Lı̀ si

legge: « Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità

non è in noi. Se riconosciamo, se confessiamo i nostri peccati, egli che è fedele

e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa ».9 Abbiamo

bisogno della « lavanda dei piedi », della lavanda dei peccati di ogni giorno,

e per questo abbiamo bisogno della confessione dei peccati della quale parla

san Giovanni in questa Lettera. Dobbiamo riconoscere che anche nella nostra

nuova identità di battezzati pecchiamo. Abbiamo bisogno della confessione

come essa ha preso forma nel Sacramento della riconciliazione. In esso il

Signore lava a noi sempre di nuovo i piedi sporchi e noi possiamo sederci a

tavola con Lui.

Ma cosı̀ assume un nuovo significato anche la parola, con cui il Signore

allarga il sacramentum facendone l'exemplum, un dono, un servizio per il

fratello: « Se dunque io, il Signore e Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche

voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri ».10 Dobbiamo lavarci i piedi gli uni

gli altri nel quotidiano servizio vicendevole dell'amore. Ma dobbiamo lavarci i

piedi anche nel senso che sempre di nuovo perdoniamo gli uni agli altri. Il

debito che il Signore ci ha condonato è sempre infinitamente più grande di

tutti i debiti che altri possono avere nei nostri confronti.11 A questo ci esorta il

Giovedı̀ Santo: non lasciare che il rancore verso l'altro diventi nel profondo

un avvelenamento dell'anima. Ci esorta a purificare continuamente la nostra

memoria, perdonandoci a vicenda di cuore, lavando i piedi gli uni degli altri,

per poterci cosı̀ recare insieme al convito di Dio.

Il Giovedı̀ Santo è un giorno di gratitudine e di gioia per il grande dono

dell'amore sino alla fine, che il Signore ci ha fatto. Vogliamo pregare il Si-

gnore in questa ora, affinché gratitudine e gioia diventino in noi la forza di

amare insieme con il suo amore. Amen.

9 1, 8s. 10 Gv 13, 14. 11 Cfr Mt 18, 21-35.