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e la certezza della fedeltà di Dio. Ma anche i nostri volti parlano di ferite,
parlano di tante infedeltà - nostre e degli altri -, parlano di tentativi e di
battaglie perse. Il nostro cuore sa che le cose possono essere diverse, però,
quasi senza accorgercene, possiamo abituarci a convivere con il sepolcro, a
convivere con la frustrazione. Di più, possiamo arrivare a convincerci che
questa è la legge della vita anestetizzandoci con evasioni che non fanno
altro che spegnere la speranza posta da Dio nelle nostre mani. Così sono,
tante volte, i nostri passi, così è il nostro andare, come quello di queste
donne, un andare tra il desiderio di Dio e una triste rassegnazione. Non
muore solo il Maestro: con Lui muore la nostra speranza.
« Ed ecco, ci fu un gran terremoto ».2 All'improvviso, quelle donne rice-
vettero una forte scossa, qualcosa e qualcuno fece tremare il suolo sotto i
loro piedi. Qualcuno, ancora una volta, venne loro incontro a dire: « Non
temete », però questa volta aggiungendo: « È risorto come aveva detto! ».3 E
tale è l'annuncio che, di generazione in generazione, questa Notte santa ci
regala: Non temiamo, fratelli, è risorto come aveva detto! Quella stessa vita
strappata, distrutta, annichilita sulla croce si è risvegliata e torna a palpi-
tare di nuovo.4 Il palpitare del Risorto ci si offre come dono, come regalo,
come orizzonte. Il palpitare del Risorto è ciò che ci è stato donato e che ci
è chiesto di donare a nostra volta come forza trasformatrice, come fermento
di nuova umanità. Con la Risurrezione Cristo non ha solamente ribaltato
la pietra del sepolcro, ma vuole anche far saltare tutte le barriere che ci
chiudono nei nostri sterili pessimismi, nei nostri calcolati mondi concettuali
che ci allontanano dalla vita, nelle nostre ossessionate ricerche di sicurezza
e nelle smisurate ambizioni capaci di giocare con la dignità altrui.
Quando il Sommo Sacerdote, i capi religiosi in complicità con i roma-
ni avevano creduto di poter calcolare tutto, quando avevano creduto che
l'ultima parola era detta e che spettava a loro stabilirla, Dio irrompe per
sconvolgere tutti i criteri e offrire così una nuova possibilità. Dio, ancora
una volta, ci viene incontro per stabilire e consolidare un tempo nuovo, il
tempo della misericordia. Questa è la promessa riservata da sempre, questa
è la sorpresa di Dio per il suo popolo fedele: rallegrati, perché la tua vita
nasconde un germe di risurrezione, un'offerta di vita che attende il risveglio.
2 Mt 28, 2. 3 Mt 28, 6. 4 Cfr r. GuarDini, Il Signore, Milano 1984, 501.