Anno mdcccxl missionariam eam in Foederatas Civitates Americae Septen-
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Acta Benedicti Pp. XVI 31
« Dio ». E il grande problema dell'Occidente è la dimenticanza di Dio: è un
oblio che si diffonde. In definitiva, tutti i singoli problemi possono essere
riportati a questa domanda, ne sono convinto. Perciò, in quel viaggio la
mia intenzione principale era di mettere ben in luce il tema « Dio », memore
anche del fatto che in alcune parti della Germania vive una maggioranza di
non-battezzati, per i quali il cristianesimo e il Dio della fede sembrano cose
che appartengono al passato. Parlando di Dio, tocchiamo anche precisamente
l'argomento che, nella predicazione terrena di Gesù, costituiva il suo interesse
centrale. Il tema fondamentale di tale predicazione è il dominio di Dio, il
« Regno di Dio ». Con ciò non è espresso qualcosa che verrà una volta o l'altra
in un futuro indeterminato. Neppure si intende con ciò quel mondo migliore
che cerchiamo di creare passo passo con le nostre forze. Nel termine « Regno
di Dio » la parola « Dio » è un genitivo soggettivo. Questo significa: Dio non è
un'aggiunta al « Regno » che forse si potrebbe anche lasciar cadere. Dio è il
soggetto. Regno di Dio vuol dire in realtà: Dio regna. Egli stesso è presente ed
è determinante per gli uomini nel mondo. Egli è il soggetto, e dove manca
questo soggetto non resta nulla del messaggio di Gesù. Perciò Gesù ci dice: il
Regno di Dio non viene in modo che si possa, per cosı̀ dire, mettersi sul lato
della strada ed osservare il suo arrivo. « È in mezzo a voi! ».6 Esso si sviluppa
dove viene realizzata la volontà di Dio. È presente dove vi sono persone che si
aprono al suo arrivo e cosı̀ lasciano che Dio entri nel mondo. Perciò Gesù è il
Regno di Dio in persona: l'uomo nel quale Dio è in mezzo a noi e attraverso il
quale noi possiamo toccare Dio, avvicinarci a Dio. Dove questo accade, il
mondo si salva.
Con il tema di Dio erano e sono collegati due temi che hanno dato un'im-
pronta alle giornate della visita in Baviera: il tema del sacerdozio e quello del
dialogo. Paolo chiama Timoteo - e in lui il Vescovo e, in genere, il sacerdote
- « uomo di Dio ».7 È questo il compito centrale del sacerdote: portare Dio
agli uomini. Certamente può farlo soltanto se egli stesso viene da Dio, se vive
con e da Dio. Ciò è espresso meravigliosamente in un versetto di un Salmo
sacerdotale che noi - la vecchia generazione - abbiamo pronunciato duran-
te l'ammissione allo stato clericale: « Il Signore è mia parte di eredità e mio
calice: nelle tue mani è la mia vita ».8 L'orante-sacerdote di questo Salmo
6 Cfr Lc 17, 20s. 7 1 Tim 6, 11. 8 Sal 16 [15], 5.