Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale74
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale76
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale78
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale80
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale86
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale88
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale90
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale100
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale120
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale122
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale124
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale126
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale128
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale130
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale132
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 133
Acta Benedicti Pp. XVI 101
« Ecco, com'è bello e com'è dolce
che i fratelli vivano insieme! » (Sal 133)
Signor Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma,
Signor Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane,
Signor Presidente della Comunità Ebraica di Roma
Signori Rabbini,
Distinte Autorità,
Cari amici e fratelli,
1. All'inizio dell'incontro nel Tempio Maggiore degli Ebrei di Roma, i
Salmi che abbiamo ascoltato ci suggeriscono l'atteggiamento spirituale più
autentico per vivere questo particolare e lieto momento di grazia: la lode al
Signore, che ha fatto grandi cose per noi, ci ha qui raccolti con il suo Hèsed,
l'amore misericordioso, e il ringraziamento per averci fatto il dono di ritro-
varci assieme a rendere più saldi i legami che ci uniscono e continuare a
percorrere la strada della riconciliazione e della fraternità. Desidero esprimere
innanzitutto viva gratitudine a Lei, Rabbino Capo, Dottor Riccardo Di Se-
gni, per l'invito rivoltomi e per le significative parole che mi ha indirizzato.
Ringrazio poi i Presidenti dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Av-
vocato Renzo Gattegna, e della Comunità Ebraica di Roma, Signor Riccardo
Pacifici, per le espressioni cortesi che hanno voluto rivolgermi. Il mio pensiero
va alle Autorità e a tutti i presenti e si estende, in modo particolare, alla
Comunità ebraica romana e a quanti hanno collaborato per rendere possibile
il momento di incontro e di amicizia, che stiamo vivendo.
Venendo tra voi per la prima volta da cristiano e da Papa, il mio venerato
Predecessore Giovanni Paolo II, quasi ventiquattro anni fa, intese offrire un
deciso contributo al consolidamento dei buoni rapporti tra le nostre comuni-
tà, per superare ogni incomprensione e pregiudizio. Questa mia visita si inse-
risce nel cammino tracciato, per confermarlo e rafforzarlo. Con sentimenti di
viva cordialità mi trovo in mezzo a voi per manifestarvi la stima e l'affetto
che il Vescovo e la Chiesa di Roma, come pure l'intera Chiesa Cattolica,
nutrono verso questa Comunità e le Comunità ebraiche sparse nel mondo.
2. La dottrina del Concilio Vaticano II ha rappresentato per i Cattolici un
punto fermo a cui riferirsi costantemente nell'atteggiamento e nei rapporti
con il popolo ebraico, segnando una nuova e significativa tappa. L'evento
conciliare ha dato un decisivo impulso all'impegno di percorrere un cammino