Post militiam, studiis absolutis, postulavit ut illam Congregationem ingredi
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verso la sua Croce, mediante il suo andare via, mediante il suo morire come il
chicco di grano, sarebbe arrivato veramente presso i Greci, cosı̀ che essi
potessero vederLo e toccarLo nella fede. Il suo andare via diventa un venire
nel modo universale della presenza del Risorto ieri, oggi ed in eterno. Egli
viene pure oggi ed abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi. Ora può oltrepas-
sare anche il muro dell'alterità che separa l'io dal tu. Questo è avvenuto con
Paolo, il quale descrive il processo della sua conversione e del suo Battesimo
con le parole: « Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me ».4 Mediante la
venuta del Risorto, Paolo ha ottenuto un'identità nuova. Il suo io chiuso si è
aperto. Ora vive in comunione con Gesù Cristo, nel grande io dei credenti che
sono divenuti - come egli definisce tutto ciò - « uno in Cristo ».5
Cari amici, cosı̀ appare evidente, che le parole misteriose di Gesù nel
Cenacolo ora - mediante il Battesimo - si rendono per voi di nuovo pre-
senti. Nel Battesimo il Signore entra nella vostra vita per la porta del vostro
cuore. Noi non stiamo più uno accanto all'altro o uno contro l'altro. Egli
attraversa tutte queste porte. È questa la realtà del Battesimo: Egli, il Ri-
sorto, viene, viene a voi e congiunge la vita sua con quella vostra, tenendovi
dentro al fuoco aperto del suo amore. Voi diventate un'unità, sı̀, una cosa sola
con Lui, e cosı̀ una cosa sola tra di voi. In un primo momento questo può
sembrare assai teorico e poco realistico. Ma quanto più vivrete la vita da
battezzati, tanto più potrete sperimentare la verità di questa parola. Le
persone battezzate e credenti non sono mai veramente estranee l'una per
l'altra. Possono separarci continenti, culture, strutture sociali o anche distan-
ze storiche. Ma quando ci incontriamo, ci conosciamo in base allo stesso
Signore, alla stessa fede, alla stessa speranza, allo stesso amore, che ci forma-
no. Allora sperimentiamo che il fondamento delle nostre vite è lo stesso.
Sperimentiamo che nel più profondo del nostro intimo siamo ancorati alla
stessa identità, a partire dalla quale tutte le diversità esteriori, per quanto
grandi possano anche essere, risultano secondarie. I credenti non sono mai
totalmente estranei l'uno all'altro. Siamo in comunione a causa della nostra
identità più profonda: Cristo in noi. Cosı̀ la fede è una forza di pace e di
riconciliazione nel mondo: è superata la lontananza, nel Signore siamo diven-
tati vicini.6
4 Gal 2, 20. 5 Gal 3, 28. 6 Cfr Ef 2, 13.