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et constantia perseveravit, ut omni ope ac studio in proximum spem instillaret,
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tempo decisivo e lunghissimo, perché qui si forma realmente la personalità
futura. Mi sembra, quindi, che si potrebbero conciliare i due bisogni: da una
parte, che il sacerdote giovane abbia possibilità di esperienze diverse per
arricchire il suo bagaglio di esperienza umana; dall'altra, la necessità di stare
un determinato tempo con i giovani per introdurli realmente nella vita, per
insegnare loro a essere persone umane. In questo senso, penso a una conci-
liabilità dei due aspetti: esperienze diverse per un giovane sacerdote, conti-
nuità dell'accompagnamento dei giovani per guidarli nella vita. Ma non so
che cosa il Cardinale Vicario ci potrà dire in questo senso.
Il cardinale Vallini: « Padre Santo, naturalmente condivido queste due esi-
genze, la composizione tra le due esigenze. A me sembra, per quel poco che ho
potuto conoscere, che a Roma in qualche modo si conservi una certa stabilità dei
giovani sacerdoti presso le parrocchie per almeno alcuni anni, salvo eccezioni.
Possono sempre esserci delle eccezioni. Ma il vero problema talvolta nasce da
gravi esigenze o da situazioni concrete, soprattutto nelle relazioni tra parroco e
vicario parrocchiale - e qui tocco un nervo scoperto - e poi anche dalla scarsezza
di giovani sacerdoti. Come ho avuto anche modo di dirle quando mi ha ricevuto in
udienza, uno dei gravi problemi della nostra Diocesi è proprio il numero delle
vocazioni al sacerdozio. Personalmente sono convinto che il Signore chiama, che
continua a chiamare. Forse noi dovremmo fare anche di più. Roma può dare
vocazioni, le darà, sono convinto. Ma in tutta questa complessa materia talvolta
interferiscono molti aspetti. Sicuramente una certa stabilità credo sia stata ga-
rantita e anche io, per quello che potrò, nelle linee che ci ha indicato il Santo
Padre, mi regolerò ».
Santità, sono Don Giampiero Ialongo, uno dei tanti parroci che svolge il suo
ministero nella periferia di Roma, fisicamente a Torre Angela, al confine con
Torbellamonaca, Borghesiana, Borgata Finocchio, Colle Prenestino. Periferie,
queste, come tante altre, spesso dimenticate e trascurate dalle istituzioni. Sono
felice che questo pomeriggio ci abbia convocato il presidente del Municipio: ve-
dremo che cosa potrà scaturire da questo incontro con la municipalità. E, forse,
più di altre zone della nostra città, le nostre periferie avvertono veramente forte il
disagio che la crisi economica internazionale inizia proprio a far pesare sulle
condizioni concrete di vita di non poche famiglie. Come Caritas parrocchiale, ma
soprattutto anche come Caritas diocesana, portiamo avanti tante iniziative che
sono volte prima di tutto all'ascolto, ma anche poi a un aiuto materiale, concreto,
verso quanti - senza distinzione di razza, di culture, di religioni - a noi si