Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale370
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale372
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale374
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale376
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale378
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale380
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale382
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale384
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale386
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale388
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale390
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale392
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale394
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale396
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale398
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale400
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale404
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale406
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale408
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale410
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale412
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale414
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale416
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale418
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Congregatio pro Doctrina Fidei 421
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale422
Congregatio pro Doctrina Fidei 423
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale424
Congregatio pro Doctrina Fidei 425
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale426
Congregatio pro Doctrina Fidei 427
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale430
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Congregatio pro Doctrina Fidei 433
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale436
die 25 Iunii. - Cathedrali Ecclesiae Villaricensi Spiritus Sancti,
Acta Benedicti Pp. XVI 399
fondamentale, è condizione per il nostro lavoro per gli altri! E la preghiera
non è una cosa marginale: è proprio « professione » del sacerdote pregare,
anche come rappresentante della gente che non sa pregare o non trova il
tempo di pregare. La preghiera personale, soprattutto la Preghiera delle
Ore, è nutrimento fondamentale per la nostra anima, per tutta la nostra
azione. E, infine, riconoscere i nostri limiti, aprirci anche a questa umiltà.
Ricordiamo una scena di Marco, capitolo 6, dove i discepoli sono « stressati »,
vogliono fare tutto, e il Signore dice: « Andiamo via; riposate un po' ».1 Anche
questo è lavoro - direi - pastorale: trovare e avere l'umiltà, il coraggio di
riposare. Quindi, penso, che la passione per il Signore, l'amore del Signore, ci
mostra le priorità, le scelte, ci aiuta a trovare la strada. Il Signore ci aiuterà.
Grazie a tutti voi!
Africa:
D. - Santità, sono Mathias Agnero e vengo dall'Africa, precisamente dalla
Costa d'Avorio. Lei è un Papa-teologo, mentre noi, quando riusciamo, leggiamo
appena qualche libro di teologia per la formazione. Ci pare, tuttavia, che si sia
creata una frattura tra teologia e dottrina e, ancor più, tra teologia e spiritualità.
Si sente la necessità che lo studio non sia tutto accademico ma alimenti la nostra
spiritualità. Ne sentiamo il bisogno nello stesso ministero pastorale. Talvolta la
teologia non sembra avere Dio al centro e Gesù Cristo come primo « luogo teolo-
gico », ma abbia invece i gusti e le tendenze diffuse; e la conseguenza è il proli-
ferare di opinioni soggettive che permettono l'introdursi, anche nella Chiesa, di
un pensiero non cattolico. Come non disorientarci nella nostra vita e nel nostro
ministero, quando è il mondo che giudica la fede e non viceversa? Ci sentiamo
« scentrati »!
R. - Grazie. Lei tocca un problema molto difficile e doloroso. C'è realmen-
te una teologia che vuole soprattutto essere accademica, apparire scientifica e
dimentica la realtà vitale, la presenza di Dio, la sua presenza tra di noi, il suo
parlare oggi, non solo nel passato. Già san Bonaventura ha distinto due forme
di teologia, nel suo tempo; ha detto: « c'è una teologia che viene dall'arrogan-
za della ragione, che vuole dominare tutto, fa passare Dio da soggetto a
oggetto che noi studiamo, mentre dovrebbe essere soggetto che ci parla e ci
guida ». C'è realmente questo abuso della teologia, che è arroganza della
1 Cfr. Mc 6, 31.