Anno mdcccxl missionariam eam in Foederatas Civitates Americae Septen-
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giuridiche adatte come nella vita quotidiana del Patriarcato e delle altre comu-
nità cristiane una sempre più crescente realizzazione pratica.
«Et erit iste pax » - tale sarà la pace, dice il profeta Michea 11 circa il futuro
dominatore di Israele, di cui annuncia la nascita a Betlemme. Ai pastori che
pascolavano le loro pecore sui campi intorno a Betlemme gli angeli dissero:
l'Atteso è arrivato. «Pace in terra agli uomini ».12 Egli stesso, Cristo, il Signore,
ha detto ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace ».13 Da queste
parole si è sviluppato il saluto liturgico: «La pace sia con voi ». Questa pace che
viene comunicata nella liturgia è Cristo stesso. Egli si dona a noi come la pace,
come la riconciliazione oltre ogni frontiera. Dove Egli viene accolto crescono
isole di pace. Noi uomini avremmo desiderato che Cristo bandisse una volta
per sempre tutte le guerre, distruggesse le armi e stabilisse la pace universale.
Ma dobbiamo imparare che la pace non può essere raggiunta unicamente dal-
l'esterno con delle strutture e che il tentativo di stabilirla con la violenza porta
solo a violenza sempre nuova. Dobbiamo imparare che la pace - come diceva
l'angelo di Betlemme - è connessa con l'eudokia, con l'aprirsi dei nostri cuori a
Dio. Dobbiamo imparare che la pace può esistere solo se l'odio e l'egoismo
vengono superati dall'interno. L'uomo deve essere rinnovato a partire dal suo
interno, deve diventare nuovo, diverso. Cosı̀ la pace in questo mondo rimane
sempre debole e fragile. Noi ne soffriamo. Proprio per questo siamo tanto più
chiamati a lasciarci penetrare interiormente dalla pace di Dio, e a portare la sua
forza nel mondo. Nella nostra vita deve realizzarsi ciò che nel Battesimo è
avvenuto in noi sacramentalmente: il morire dell'uomo vecchio e cosı̀ il risorgere
di quello nuovo. E sempre di nuovo pregheremo il Signore con ogni insistenza:
Scuoti tu i cuori! Rendici uomini nuovi! Aiuta affinché la ragione della pace
vinca l'irragionevolezza della violenza! Rendici portatori della tua pace!
Ci ottenga questa grazia la Vergine Maria, alla quale affido voi e il vostro
lavoro. A ciascuno di voi qui presenti e alle persone care rinnovo i miei più
fervidi voti augurali. E come segno della nostra gioia, il giorno di domani sarà
un giorno libero per la Curia, per prepararsi bene, materialmente e spiritualmen-
te, al Natale. Ai collaboratori dei vari Dicasteri e Uffici della Curia Romana e del
Governatorato dello Stato della Città del Vaticano imparto con affetto la Bene-
dizione Apostolica. Buon Natale e tanti auguri anche per il Nuovo Anno.
11 5, 4. 12 Lc 2, 14. 13 Gv 14, 27.