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riconosciamo la continua presenza del suo amore, che sempre di nuovo ci
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modo concreto, per tutti coloro che sono in necessità. Dal dono di amore di
Cristo proviene pertanto la nostra speciale responsabilità di cristiani nella
costruzione di una società solidale, giusta, fraterna. Specialmente nel nostro
tempo, in cui la globalizzazione ci rende sempre più dipendenti gli uni dagli
altri, il Cristianesimo può e deve far sı̀ che questa unità non si costruisca
senza Dio, cioè senza il vero Amore, il che darebbe spazio alla confusione,
all'individualismo, alla sopraffazione di tutti contro tutti. Il Vangelo mira da
sempre all'unità della famiglia umana, un'unità non imposta da fuori, né da
interessi ideologici o economici, bensı̀ a partire dal senso di responsabilità gli
uni verso gli altri, perché ci riconosciamo membra di uno stesso corpo,
del corpo di Cristo, perché abbiamo imparato e impariamo costantemente
dal Sacramento dell'Altare che la condivisione, l'amore è la via della vera
giustizia.
Ritorniamo ora all'atto di Gesù nell'Ultima Cena. Che cosa è avvenuto in
quel momento? Quando Egli disse: Questo è il mio corpo che è donato per voi,
questo è il mio sangue versato per voi e per la moltitudine, che cosa accadde?
Gesù in quel gesto anticipa l'evento del Calvario. Egli accetta per amore tutta
la passione, con il suo travaglio e la sua violenza, fino alla morte di croce;
accettandola in questo modo la trasforma in un atto di donazione. Questa è la
trasformazione di cui il mondo ha più bisogno, perché lo redime dall'interno,
lo apre alle dimensioni del Regno dei cieli. Ma questo rinnovamento del
mondo Dio vuole realizzarlo sempre attraverso la stessa via seguita da Cristo,
quella via, anzi, che è Lui stesso. Non c'è nulla di magico nel Cristianesimo.
Non ci sono scorciatoie, ma tutto passa attraverso la logica umile e paziente
del chicco di grano che si spezza per dare vita, la logica della fede che sposta le
montagne con la forza mite di Dio. Per questo Dio vuole continuare a rinno-
vare l'umanità, la storia ed il cosmo attraverso questa catena di trasforma-
zioni, di cui l'Eucaristia è il sacramento. Mediante il pane e il vino consacrati,
in cui è realmente presente il suo Corpo e Sangue, Cristo trasforma noi,
assimilandoci a Lui: ci coinvolge nella sua opera di redenzione, rendendoci
capaci, per la grazia dello Spirito Santo, di vivere secondo la sua stessa logica
di donazione, come chicchi di grano uniti a Lui ed in Lui. Cosı̀ si seminano e
vanno maturando nei solchi della storia l'unità e la pace, che sono il fine a cui
tendiamo, secondo il disegno di Dio.
Senza illusioni, senza utopie ideologiche, noi camminiamo per le strade del
mondo, portando dentro di noi il Corpo del Signore, come la Vergine Maria
nel mistero della Visitazione. Con l'umiltà di saperci semplici chicchi di grano,