consecratae eminuit haud mediocri desiderio sanctitatis. Anno MDCCLXI vota
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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 825
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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 827
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die 28 Augusti. - Exc.mum R.P. Fridericum Rubwejanga, Episcopum
Acta Benedicti Pp. XVI 803
dobbiamo fare il possibile perché la famiglia sia viva, sia anche oggi la cellula
vitale, il centro nella periferia. Cosı̀ anche la parrocchia, la cellula vivente
della Chiesa, deve essere realmente un luogo di ispirazione e di vita e di
solidarietà che aiuta a costruire insieme i centri nella periferia. E, devo qui
dire, si parla spesso nella Chiesa di periferia e di centro, che sarebbe Roma,
ma in realtà nella Chiesa non c'è periferia, perché dove c'è Cristo, lı̀ c'è tutto il
centro. Dove si celebra l'Eucaristia, dove c'è il Tabernacolo, c'è Cristo e
quindi lı̀ è il centro e dobbiamo fare di tutto perché questi centri vivi siano
efficaci, presenti e siano realmente una forza che si oppone a questa emargi-
nazione. La Chiesa viva, la Chiesa delle piccole comunità, la Chiesa parroc-
chiale, i movimenti dovrebbero formare altrettanti centri nella periferia e cosı̀
aiutare a superare le difficoltà che la grande politica ovviamente non supera e
dobbiamo nello stesso tempo anche pensare che nonostante le grandi concen-
trazioni di potere, proprio la società di oggi ha bisogno della solidarietà, del
senso della legalità, dell'iniziativa e della creatività di tutti. So che è più facile
dirlo che realizzarlo, ma vedo qui persone che si impegnano perché crescano
anche nelle periferie centri, cresca la speranza, e quindi mi sembra che dob-
biamo prendere proprio nelle periferie l'iniziativa, bisogna che la Chiesa sia
presente che il centro del mondo Cristo sia presente. Abbiamo visto e vediamo
oggi nel Vangelo che per Dio non ci sono periferie. La Terra Santa, nel vasto
contesto dell'Impero Romano, era periferia; Nazareth era periferia, una città
sconosciuta. E tuttavia proprio quella realtà era, di fatto, il centro che ha
cambiato il mondo! E cosı̀ anche noi dobbiamo formare dei centri di fede, di
speranza, di amore e di solidarietà, di senso della giustizia e della legalità, di
cooperazione. Solo cosı̀ può sopravvivere la società moderna. Ha bisogno di
questo coraggio, di creare centri, anche se ovviamente non sembra esistere
speranza. A questa disperazione dobbiamo opporci, dobbiamo collaborare
con grande solidarietà e fare quanto ci è possibile perché cresca la speranza,
perché gli uomini possano collaborare e vivere. Il mondo, lo vediamo, deve
essere cambiato, ma è proprio la missione della gioventù di cambiarlo! Non lo
possiamo fare solo con le nostre forze, ma in comunione di fede e di cammino.
In comunione con Maria, con tutti i Santi, in comunione con Cristo possiamo
fare qualcosa di essenziale e vi incoraggio e vi invito ad avere fiducia in
Cristo, ad avere fiducia in Dio. Stare nella grande compagnia dei Santi e
andare avanti con loro può cambiare il mondo, creando centri nella periferia,
perché essa realmente diventi visibile e cosı̀ diventi realistica la speranza di