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Congregatio de Causis Sanctorum 215
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et constantia perseveravit, ut omni ope ac studio in proximum spem instillaret,
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Acta Benedicti Pp. XVI 195
Sacrosanctum Concilium 16, quando dice che la liturgia va computata tra le
materie necessarie e più importanti, principali, e va insegnata sotto l'aspetto
teologico, storico, spirituale, pastorale e giuridico e che i professori delle altre
materie abbiano cura che la connessione con la liturgia risulti chiara. Ho fatto
tale domanda perché, prendendo spunto dal proemio del decreto Optatam totius,
mi sembra che le molteplici azioni della Chiesa nel mondo e la nostra stessa
efficacia pastorale, dipendano molto dall'autocoscienza che abbiamo dell'inesau-
ribile mistero del nostro essere battezzati, crismati e sacerdoti.
Dunque, se ho capito bene, si tratta della questione: quale sia, nell'insieme
del nostro lavoro pastorale, molteplice e con tante dimensioni, lo spazio e il
luogo dell'educazione liturgica e della realtà del celebrare il mistero. In questo
senso, mi sembra, è anche una questione sull'unità del nostro annuncio e del
nostro lavoro pastorale, che ha tante dimensioni. Dobbiamo cercare che cosa
è il punto unificante, affinché queste tante occupazioni che abbiamo siano
tutte insieme un lavoro del pastore. Se ho capito bene, lei è del parere che il
punto unificante, che crea la sintesi di tutte le dimensioni del nostro lavoro e
della nostra fede, potrebbe proprio essere la celebrazione dei misteri. E,
quindi, la mistagogia, che ci insegna a celebrare.
Per me è importante realmente che i sacramenti, la celebrazione eucari-
stica dei sacramenti, non sia una cosa un po' strana accanto a lavori più
contemporanei come l'educazione morale, economica, tutte le cose che abbia-
mo già detto. Può accadere facilmente che il sacramento rimanga un po'
isolato in un contesto più pragmatico e divenga una realtà non del tutto
inserita nella totalità del nostro essere umano. Grazie per la domanda, perché
realmente noi dobbiamo insegnare a essere uomo. Dobbiamo insegnare que-
sta grande arte: come essere un uomo. Questo esige, come abbiamo visto,
tante cose: dalla grande denuncia del peccato originale nelle radici della
nostra economia e nei tanti rami della nostra vita, fino a concrete guide alla
giustizia, fino all'annuncio ai non credenti. Ma i misteri non sono una cosa
esotica nel cosmo delle realtà più pratiche. Il mistero è il cuore dal quale viene
la nostra forza e al quale ritorniamo per trovare questo centro. E perciò penso
che la catechesi diciamo mistagogica è realmente importante. Mistagogica
vuol dire anche realistica, riferita alla vita di noi uomini di oggi. Se è vero
che l'uomo in sé non ha la sua misura - che cosa è giusto e che cosa non lo è -
ma trova la sua misura fuori di sé, in Dio, è importante che questo Dio non
sia lontano ma sia riconoscibile, sia concreto, entri nella nostra vita e sia
realmente un amico con il quale possiamo parlare e che parla con noi. Dob-