Kyaikmayaw, Chaungson, Paung, Beelin et Thaton. Novae ecclesialis com-
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a separação entre irmãos pertencentes à mesma nação, por causa de ideolo-
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sione collegiale su tale prassi potesse contribuire a mettere in chiaro, nei
limiti di competenza del Dicastero, i mezzi liturgici e pastorali con cui la
Chiesa dei nostri tempi può promuovere la fede nella presenza reale del
Signore nella Santa Eucaristia e assicurare alla celebrazione della Santa
Messa tutta la dimensione dell'adorazione. Ho sottolineato questo aspetto
nell'Esortazione apostolica « Sacramentum caritatis », in cui raccoglievo i
frutti della XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo, svoltasi nell'ot-
tobre del 2005. In essa, evidenziando l'importanza della relazione intrinse-
ca tra celebrazione dell'Eucaristia e adorazione,2 citavo l'insegnamento di
sant'Agostino: « Nemo autem Meam carnem manducat, nisi prius adorave-
rit; peccemus non adorando ».3 I Padri sinodali non avevano mancato di
manifestare preoccupazione per una certa confusione ingeneratasi, dopo il
Concilio Vaticano II, circa la relazione tra Messa e adorazione del Santis-
simo Sacramento.4 In questo, trovava eco quanto il mio Predecessore, Papa
Giovanni Paolo II, aveva già espresso circa le devianze che hanno talvolta
inquinato il rinnovamento liturgico post-conciliare, rivelando « una com-
prensione assai riduttiva del mistero eucaristico ».5
Il Concilio Vaticano II ha messo in luce il ruolo singolare che il mistero
eucaristico ha nella vita dei fedeli.6 Come Papa Paolo VI ha più volte
ribadito: « l'Eucaristia è un altissimo mistero, anzi propriamente, come dice
la Sacra Liturgia, il mistero di fede ».7 L'Eucaristia, infatti, è alle origini
stesse della Chiesa8 ed è la sorgente della grazia, costituendo un'incompa-
rabile occasione sia per la santificazione dell'umanità in Cristo che per la
glorificazione di Dio. In questo senso, da una parte, tutte le attività della
Chiesa sono ordinate al mistero dell'Eucaristia,9 e, dall'altra, è in virtù
dell'Eucaristia che « la Chiesa continuamente vive e cresce » anche oggi.10
Nostro compito è percepire il preziosissimo tesoro di questo ineffabile mi-
stero di fede « tanto nella stessa celebrazione della Messa quanto nel culto
delle sacre specie, che sono conservate dopo la Messa per estendere la grazia
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2 Cfr. n. 66. 3 Enarrationes in Psalmos, 98, 9: CCL 39, 1385. 4 Cfr. Sacramentum caritatis, n. 66. 5 Ecclesia de Eucharistia, n. 10. 6 Cfr. Sacrosanctum Concilium, nn. 48-54, 56. 7 Mysterium fidei, n. 15. 8 Cfr. Giovanni Paolo II, Ecclesia de Eucharistia, n. 21. 9 Cfr. Sacrosanctum Concilium, n. 10; Lumen gentium, n. 11; Presbyterorum ordinis, n. 5;
Sacramentum caritatis, n. 17. 10 Lumen gentium, n. 26.