Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale432
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale434
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale436
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale438
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale440
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale442
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale444
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale446
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale448
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale450
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale452
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale454
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale456
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale458
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale460
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale462
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale464
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale466
riconosciamo la continua presenza del suo amore, che sempre di nuovo ci
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale470
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale472
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale474
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale476
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale478
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale480
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale482
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale484
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale486
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale488
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale490
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale492
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale494
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 495
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale496
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 497
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale498
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 499
Acta Benedicti Pp. XVI 465
custodiamo la ferma certezza che l'amore di Dio, incarnato in Cristo, è più
forte del male, della violenza e della morte. Sappiamo che Dio prepara per
tutti gli uomini cieli nuovi e terra nuova, in cui regnano la pace e la giustizia
- e nella fede intravediamo il mondo nuovo, che è la nostra vera patria.
Anche questa sera, mentre tramonta il sole su questa nostra amata città di
Roma, noi ci mettiamo in cammino: con noi c'è Gesù Eucaristia, il Risorto,
che ha detto: « Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo ».3 Grazie,
Signore Gesù! Grazie per la tua fedeltà, che sostiene la nostra speranza. Resta
con noi, perché si fa sera. « Buon Pastore, vero Pane, o Gesù, pietà di noi;
nutrici, difendici, portaci ai beni eterni, nella terra dei viventi! ». Amen.
VI
In Sollemnitate Sanctorum Petri et Pauli Apostolorum.*
Cari fratelli e sorelle,
«Non iam dicam servos, sed amicos » - «Non vi chiamo più servi ma
amici ».1
A sessantanni dal giorno della mia Ordinazione sacerdotale sento ancora
risuonare nel mio intimo queste parole di Gesù, che il nostro grande Arcive-
scovo, il Cardinale Faulhaber, con la voce ormai un po' debole e tuttavia
ferma, rivolse a noi sacerdoti novelli al termine della cerimonia di Ordinazio-
ne. Secondo l'ordinamento liturgico di quel tempo, quest'acclamazione signi-
ficava allora l'esplicito conferimento ai sacerdoti novelli del mandato di ri-
mettere i peccati. «Non più servi ma amici »: io sapevo e avvertivo che, in quel
momento, questa non era solo una parola « cerimoniale », ed era anche più di
una citazione della Sacra Scrittura. Ne ero consapevole: in questo momento,
Egli stesso, il Signore, la dice a me in modo del tutto personale. Nel Batte-
simo e nella Cresima, Egli ci aveva già attirati verso di sé, ci aveva accolti
nella famiglia di Dio. Tuttavia, ciò che avveniva in quel momento, era ancora
qualcosa di più. Egli mi chiama amico. Mi accoglie nella cerchia di coloro ai
quali si era rivolto nel Cenacolo. Nella cerchia di coloro che Egli conosce in
3 Mt 28, 20.
-------
* Die 29 Iunii 2011. 1 Cfr. Gv 15, 15.