Kyaikmayaw, Chaungson, Paung, Beelin et Thaton. Novae ecclesialis com-
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a separação entre irmãos pertencentes à mesma nação, por causa de ideolo-
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del Sacrificio ».11 La dottrina della transustanziazione del pane e del vino e
della presenza reale sono verità di fede evidenti già nella Sacra Scrittura
stessa e confermate poi dai Padri della Chiesa. Papa Paolo VI, al riguardo,
ricordava che «la Chiesa Cattolica non solo ha sempre insegnato, ma anche
vissuto la fede nella presenza del corpo e del sangue di Cristo nella Eucari-
stia, adorando sempre con culto latreutico, che compete solo a Dio, un cosı̀
grande Sacramento ».12
È opportuno ricordare, al riguardo, le diverse accezioni che il vocabolo
« adorazione » ha nella lingua greca e in quella latina. La parola greca pros-
kýnesis indica il gesto di sottomissione, il riconoscimento di Dio come nostra
vera misura, la cui norma accettiamo di seguire. La parola latina adoratio,
invece, denota il contatto fisico, il bacio, l'abbraccio, che è implicito nell'idea
di amore. L'aspetto della sottomissione prevede un rapporto d'unione, perché
colui al quale ci sottomettiamo è Amore. Infatti, nell'Eucaristia l'adorazione
deve diventare unione: unione col Signore vivente e poi col suo Corpo mistico.
Come ho detto ai giovani sulla Spianata di Marienfeld, a Colonia, durante la
XX Giornata mondiale della Gioventù, il 21 agosto 2005: «Dio non è più
soltanto di fronte a noi, come il Totalmente Altro. È dentro di noi, e noi
siamo in Lui. La sua dinamica ci penetra e da noi vuole propagarsi agli altri e
estendersi a tutto il mondo, perché il suo amore diventi realmente la misura
dominante del mondo ».13 In questa prospettiva ricordavo ai giovani che
nell'Eucaristia si vive la « fondamentale trasformazione della violenza in amo-
re, della morte in vita; essa trascina poi con sé le altre trasformazioni. Pane e
vino diventano il suo Corpo e Sangue. A questo punto però la trasformazione
non deve fermarsi, anzi è qui che deve cominciare appieno. Il Corpo e il
Sangue di Cristo sono dati a noi affinché noi stessi veniamo trasformati a
nostra volta ».14
Il mio Predecessore, Papa Giovanni Paolo II, nella Lettera Apostolica «Spi-
ritus et Sponsa », in occasione del 40o anniversario della Costituzione Sacrosanc-
tum Concilium sulla Sacra Liturgia, esortava ad intraprendere i passi necessari
per approfondire l'esperienza del rinnovamento. Ciò è importante anche rispetto
al tema dell'adorazione eucaristica. Tale approfondimento sarà possibile soltan-
to attraverso una maggiore conoscenza del mistero in piena fedeltà alla sacra
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11 Istruz. Eucharisticum mysterium, n. 3, g. 12 Mysterium fidei, n. 56; cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1378. 13 Insegnamenti, vol. I, 2005, pp. 457 s. 14 Ibid., p. 457.