Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale370
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Congregatio pro Doctrina Fidei 421
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale422
Congregatio pro Doctrina Fidei 423
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Congregatio pro Doctrina Fidei 425
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale426
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Congregatio pro Doctrina Fidei 433
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die 25 Iunii. - Cathedrali Ecclesiae Villaricensi Spiritus Sancti,
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Asia:
D. - Santo Padre, sono don Atsushi Yamashita e vengo dall'Asia, precisa-
mente dal Giappone. Il modello sacerdotale che Vostra Santità ci ha proposto in
quest'Anno, il Curato d'Ars, vede al centro dell'esistenza e del ministero l'Euca-
ristia, la Penitenza sacramentale e personale e l'amore al culto, degnamente
celebrato. Ho negli occhi i segni dell'austera povertà di san Giovanni Maria
Vianney ed insieme della sua passione per le cose preziose per il culto. Come
vivere queste dimensioni fondamentali della nostra esistenza sacerdotale, senza
cadere nel clericalismo o in un'estraneità alla realtà, che il mondo oggi non ci
consente?
R. - Grazie. Quindi, la domanda è come vivere la centralità dell'Eucaristia
senza perdersi in una vita puramente cultuale, estranei alla vita di ogni
giorno delle altre persone. Sappiamo che il clericalismo è una tentazione dei
sacerdoti in tutti i secoli, anche oggi; tanto più importante è trovare il modo
vero di vivere l'Eucaristia, che non è una chiusura al mondo, ma proprio
l'apertura ai bisogni del mondo. Dobbiamo tenere presente che nell'Eucari-
stia si realizza questo grande dramma di Dio che esce da se stesso, lascia -
come dice la Lettera ai Filippesi - la sua propria gloria, esce e scende fino ad
essere uno di noi e scende fino alla morte sulla Croce.4 L'avventura dell'amore
di Dio, che lascia, abbandona se stesso per essere con noi - e questo diventa
presente nell'Eucaristia; il grande atto, la grande avventura dell'amore di
Dio è l'umiltà di Dio che si dona a noi. In questo senso l'Eucaristia è da
considerare come l'entrare in questo cammino di Dio. Sant'Agostino dice, nel
De Civitate Dei, libro X: «Hoc est sacrificium Christianorum: multi unum
corpus in Christo », cioè: sacrificio dei cristiani è l'essere uniti dall'amore di
Cristo nell'unità dell'unico corpo di Cristo. Il sacrificio consiste proprio nel-
l'uscire da noi, nel lasciarsi attirare nella comunione dell'unico pane, dell'u-
nico Corpo, e cosı̀ entrare nella grande avventura dell'amore di Dio. Cosı̀
dobbiamo celebrare, vivere, meditare sempre l'Eucaristia, come questa scuo-
la della liberazione dal mio « io »: entrare nell'unico pane, che è pane di tutti,
che ci unisce nell'unico Corpo di Cristo. E quindi, l'Eucaristia è, di per sé, un
atto di amore, ci obbliga a questa realtà dell'amore per gli altri: che il sacri-
ficio di Cristo è la comunione di tutti nel suo Corpo. E quindi, in questo modo
dobbiamo imparare l'Eucaristia, che poi è proprio il contrario del clericali-
4 Cfr. Fil 2.