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riconosciamo la continua presenza del suo amore, che sempre di nuovo ci
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comunione di pensiero e di volontà, il Signore menziona un terzo, nuovo
elemento: Egli dà la sua vita per noi.4 Signore, aiutami a conoscerti sempre
meglio! Aiutami ad essere sempre più una cosa sola con la tua volontà!
Aiutami a vivere la mia vita non per me stesso, ma a viverla insieme con
Te per gli altri! Aiutami a diventare sempre di più Tuo amico!
La parola di Gesù sull'amicizia sta nel contesto del discorso sulla vite. Il
Signore collega l'immagine della vite con un compito dato ai discepoli: « Vi ho
costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga ».5 Il
primo compito dato ai discepoli, agli amici, è quello di mettersi in cammino
- costituiti perché andiate -, di uscire da se stessi e di andare verso gli altri.
Possiamo qui sentire insieme anche la parola del Risorto rivolta ai suoi, con la
quale san Matteo conclude il suo Vangelo: « Andate ed insegnate a tutti i
popoli... ».6 Il Signore ci esorta a superare i confini dell'ambiente in cui vivia-
mo, a portare il Vangelo nel mondo degli altri, affinché pervada il tutto e cosı̀
il mondo si apra per il Regno di Dio. Ciò può ricordarci che Dio stesso è uscito
da sé, ha abbandonato la sua gloria, per cercare noi, per portarci la sua luce e
il suo amore. Vogliamo seguire il Dio che si mette in cammino, superando la
pigrizia di rimanere adagiati su noi stessi, affinché Egli stesso possa entrare
nel mondo.
Dopo la parola sull'incamminarsi, Gesù continua: portate frutto, un frut-
to che rimanga! Quale frutto Egli attende da noi? Qual è il frutto che rimane?
Ebbene, il frutto della vite è l'uva, dalla quale si prepara poi il vino. Fermia-
moci per il momento su questa immagine. Perché possa maturare uva buona,
occorre il sole ma anche la pioggia, il giorno e la notte. Perché maturi un vino
pregiato, c'è bisogno della pigiatura, ci vuole la pazienza della fermentazione,
la cura attenta che serve ai processi di maturazione. Del vino pregiato è
caratteristica non soltanto la dolcezza, ma anche la ricchezza delle sfumature,
l'aroma variegato che si è sviluppato nei processi della maturazione e della
fermentazione. Non è forse questa già un'immagine della vita umana, e in
modo del tutto particolare della nostra vita da sacerdoti? Abbiamo bisogno
del sole e della pioggia, della serenità e della difficoltà, delle fasi di purifica-
zione e di prova come anche dei tempi di cammino gioioso con il Vangelo.
Volgendo indietro lo sguardo possiamo ringraziare Dio per entrambe le cose:
per le difficoltà e per le gioie, per le ore buie e per quelle felici. In entrambe
4 Cfr. Gv 15, 13; 10, 15. 5 Gv 15, 16. 6 Cfr. Mt 28, 19s.