Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale432
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale434
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale436
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale438
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale440
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale442
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale444
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale446
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale448
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale450
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale452
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale454
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale456
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale458
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale460
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale462
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale464
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale466
riconosciamo la continua presenza del suo amore, che sempre di nuovo ci
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale470
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale472
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale474
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale476
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale478
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale480
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale482
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale484
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale486
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale488
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale490
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale492
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale494
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 495
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale496
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 497
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale498
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 499
riconosciamo la continua presenza del suo amore, che sempre di nuovo ci
porta e ci sopporta.
Ora, tuttavia, dobbiamo domandarci: di che genere è il frutto che il Si-
gnore attende da noi? Il vino è immagine dell'amore: questo è il vero frutto
che rimane, quello che Dio vuole da noi. Non dimentichiamo, però, che nel-
l'Antico Testamento il vino che si attende dall'uva pregiata è soprattutto
immagine della giustizia, che si sviluppa in una vita vissuta secondo la legge
di Dio! E non diciamo che questa è una visione veterotestamentaria e ormai
superata: no, ciò rimane vero sempre. L'autentico contenuto della Legge, la
sua summa, è l'amore per Dio e per il prossimo. Questo duplice amore, tut-
tavia, non è semplicemente qualcosa di dolce. Esso porta in sé il carico della
pazienza, dell'umiltà, della maturazione nella formazione ed assimilazione
della nostra volontà alla volontà di Dio, alla volontà di Gesù Cristo, l'Amico.
Solo cosı̀, nel diventare l'intero nostro essere vero e retto, anche l'amore è
vero, solo cosı̀ esso è un frutto maturo. La sua esigenza intrinseca, la fedeltà a
Cristo e alla sua Chiesa, richiede sempre di essere realizzata anche nella
sofferenza. Proprio cosı̀ cresce la vera gioia. Nel fondo, l'essenza dell'amore,
del vero frutto, corrisponde con la parola sul mettersi in cammino, sull'anda-
re: amore significa abbandonarsi, donarsi; reca in sé il segno della croce. In
tale contesto Gregorio Magno ha detto una volta: Se tendete verso Dio,
badate di non raggiungerlo da soli 7 - una parola che a noi, come sacerdoti,
deve essere intimamente presente ogni giorno.
Cari amici, forse mi sono trattenuto troppo a lungo con la memoria inte-
riore sui sessant'anni del mio ministero sacerdotale. Adesso è tempo di pen-
sare a ciò che è proprio di questo momento.
Nella Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo rivolgo anzitutto il mio
più cordiale saluto al Patriarca Ecumenico Bartolomeo I e alla Delegazione
che ha inviato, e che ringrazio vivamente per la gradita visita nella lieta
circostanza dei Santi Apostoli Patroni di Roma. Saluto anche i Signori Car-
dinali, i Fratelli nell'Episcopato, i Signori Ambasciatori e le Autorità civili,
come pure i sacerdoti, i compagni della mia prima Messa, i religiosi e i fedeli
laici. Tutti ringrazio per la presenza e per la preghiera.
Agli Arcivescovi Metropoliti nominati dopo l'ultima Festa dei grandi
Apostoli viene ora imposto il pallio. Che cosa significa? Questo può ricordarci
innanzitutto il giogo dolce di Cristo che ci viene posto sulle spalle.8 Il giogo di
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale468
7 Cfr. H Ev 1, 6, 6: PL 76, 1097s. 8 Cfr. Mt ll, 29s.