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l'anno scorso, per prepararci al sacramento della Riconciliazione, abbiamo
affrontato alcune tentazioni e « malattie » - il « catalogo delle malattie cu-
riali »; oggi invece dovrei parlare degli « antibiotici curiali » - che potrebbero
colpire ogni cristiano, ogni curia, comunità, congregazione, parrocchia e
movimento ecclesiale. Malattie che richiedono prevenzione, vigilanza, cura
e, purtroppo, in alcuni casi, interventi dolorosi e prolungati.
Alcune di tali malattie si sono manifestate nel corso di questo anno,
causando non poco dolore a tutto il corpo e ferendo tante anime, anche
con lo scandalo.
Sembra doveroso affermare che ciò è stato - e lo sarà sempre - oggetto
di sincera riflessione e decisivi provvedimenti. La riforma andrà avanti con
determinazione, lucidità e risolutezza, perché Ecclesia semper reformanda.
Tuttavia, le malattie e perfino gli scandali non potranno nascondere
l'efficienza dei servizi, che la Curia Romana con fatica, con responsabilità,
con impegno e dedizione rende al Papa e a tutta la Chiesa, e questa è una
vera consolazione. Insegnava sant'Ignazio che « è proprio dello spirito cattivo
rimordere, rattristare, porre difficoltà e turbare con false ragioni, per im-
pedire di andare avanti; invece è proprio dello spirito buono dare coraggio
ed energie, dare consolazioni e lacrime, ispirazioni e serenità, diminuendo
e rimuovendo ogni difficoltà, per andare avanti nella via del bene ».1
Sarebbe grande ingiustizia non esprimere una sentita gratitudine e un
doveroso incoraggiamento a tutte le persone sane e oneste che lavorano
con dedizione, devozione, fedeltà e professionalità, offrendo alla Chiesa e al
Successore di Pietro il conforto delle loro solidarietà e obbedienza, nonché
delle loro generose preghiere.
Per di più, le resistenze, le fatiche e le cadute delle persone e dei mini-
stri rappresentano anche delle lezioni e delle occasioni di crescita, e mai di
scoraggiamento. Sono opportunità per tornare all'essenziale, che significa
fare i conti con la consapevolezza che abbiamo di noi stessi, di Dio, del
prossimo, del sensus Ecclesiae e del sensus fidei.
Di questo tornare all'essenziale vorrei parlarvi oggi, mentre siamo all'i-
nizio del pellegrinaggio dell'Anno Santo della Misericordia, aperto dalla
Chiesa pochi giorni fa, e che rappresenta per essa e per tutti noi un forte
richiamo alla gratitudine, alla conversione, al rinnovamento, alla penitenza
e alla riconciliazione.
1 IgnAzIo DI loyolA, Esercizi Spirituali, 315.