Anno mdcccxl missionariam eam in Foederatas Civitates Americae Septen-
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Acta Benedicti Pp. XVI 41
Nelle presenti circostanze, segnate da poche luci e da troppe ombre, è per me
motivo di consolazione e di speranza sapere che le comunità cristiane del Medio
Oriente, le cui intense sofferenze mi sono ben presenti, continuano ad essere
comunità viventi e attive, decise a testimoniare la loro fede con la loro specifica
identità nelle società che le circondano. Esse desiderano di poter contribuire in
maniera costruttiva ad alleviare gli urgenti bisogni delle loro rispettive società e
dell'intera regione. Nella sua prima Lettera, scrivendo a comunità piuttosto
povere ed emarginate, che non contavano molto nella società di allora ed erano
anche perseguitate, san Pietro non esitava a dire che la loro situazione difficile
doveva essere considerata come « grazia ».10 Di fatto, non è forse una grazia poter
partecipare alle sofferenze di Cristo, unendosi all'azione con cui Egli ha preso su
di sé i nostri peccati per espiarli? Le comunità cattoliche, che spesso vivono
situazioni difficili, siano consapevoli della forza potente che promana dalla loro
sofferenza accettata con amore. È sofferenza che può cambiare il cuore dell'altro
e il cuore del mondo. Incoraggio pertanto ciascuno a proseguire con perseveranza
nel proprio cammino, sorretto dalla consapevolezza del « prezzo » con cui Cristo lo
ha redento.11 Certo, la risposta alla propria vocazione cristiana è tanto più ardua
per i membri di quelle comunità che sono minoranza e spesso numericamente
poco significanti nelle società in cui si trovano immerse. Tuttavia «la luce può
essere flebile in una casa - scrissero i vostri Patriarchi nella loro Lettera Pa-
storale della Pasqua 1992 -, ma rischiara tutta la casa. Il sale è elemento
minimale negli alimenti, ma è esso che dà loro il sapore. Il lievito è molto poco
nella pasta, ma è quello che la fa lievitare e la prepara a divenire pane ». Faccio
mie queste parole ed incoraggio i Pastori cattolici a perseverare nel loro mini-
stero, coltivando l'unità tra loro e restando sempre vicini al loro gregge. Sappia-
no che il Papa condivide le ansie, le speranze e le esortazioni espresse nelle loro
annuali Lettere, come pure nel quotidiano espletamento dei loro sacri doveri.
Egli li incoraggia nel loro sforzo di sostenere e rafforzare nella fede, nella spe-
ranza e nella carità il gregge loro affidato. La presenza delle loro comunità nei
diversi Paesi della regione costituisce, tra l'altro, un elemento che può grande-
mente favorire l'ecumenismo.
Da lungo tempo si osserva come molti cristiani stiano lasciando il Medio
Oriente, cosı̀ che i Luoghi Santi rischiano di trasformarsi in zone archeologi-
10 Cfr 1, 7-11. 11 Cfr 1 Cor 6, 20.