Post militiam, studiis absolutis, postulavit ut illam Congregationem ingredi
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Acta Benedicti Pp. XVI 247
pur creata e amata da Dio - la quale si ritiene sufficiente a se stessa e si
chiude alla contemplazione e alla ricerca di una Verità che la supera. La luce
della ragione, esaltata, ma in realtà impoverita, dall'Illuminismo, si sostitui-
sce radicalmente alla luce della fede, alla luce di Dio.2 Grandi, perciò, sono le
sfide con le quali la missione della Chiesa deve confrontarsi in questo ambito.
Quanto mai importante si rivela perciò l'impegno del Pontificio Consiglio
della Cultura per un dialogo fecondo tra scienza e fede. È un confronto tanto
atteso dalla Chiesa, ma anche dalla comunità scientifica, e vi incoraggio a
proseguirlo. In esso la fede suppone la ragione e la perfeziona, e la ragione,
illuminata dalla fede, trova la forza per elevarsi alla conoscenza di Dio e delle
realtà spirituali. In questo senso la secolarizzazione non favorisce lo scopo
ultimo della scienza che è al servizio dell'uomo, « imago Dei ». Questo dialogo
continui nella distinzione delle caratteristiche specifiche della scienza e della
fede. Infatti, ognuna ha propri metodi, ambiti, oggetti di ricerca, finalità e
limiti, e deve rispettare e riconoscere all'altra la sua legittima possibilità di
esercizio autonomo secondo i propri principi; 3 entrambe sono chiamate a
servire l'uomo e l'umanità, favorendo lo sviluppo e la crescita integrale di
ciascuno e di tutti.
Esorto soprattutto i Pastori del gregge di Dio a una missione instancabile
e generosa per affrontare, sul terreno del dialogo e dell'incontro con le cultu-
re, dell'annuncio del Vangelo e della testimonianza, il preoccupante fenomeno
della secolarizzazione, che indebolisce la persona e la ostacola nel suo innato
anelito verso la Verità tutta intera. Possano, cosı̀, i discepoli di Cristo, grazie
al servizio reso in particolare dal vostro Dicastero, continuare ad annunciare
Cristo nel cuore delle culture, perché Egli è la luce che illumina la ragione,
l'uomo e il mondo. Siamo posti anche noi di fronte al monito rivolto all'angelo
della Chiesa di Efeso: « Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza ...
Ho, però, da rimproverarti che hai abbandonato il tuo primo amore ».4 Fac-
ciamo nostro il grido dello Spirito e della Chiesa: «Vieni! »,5 e lasciamoci
invadere il cuore dalla risposta del Signore: « Sı̀, verrò presto! ».6 Egli è la
2 Cfr Benedetto XVI, Messaggio per l'incontro con l'Università di Roma « La Sapienza », 17
gennaio 2008, la Allocuzione è stata pubblicata in AAS come Nuntius scripto datus nel numero di
Febbraio, C (2008), 107-114.. 3 Cfr Gaudium et spes, 36. 4 Ap 2, 2.4. 5 Ap 22, 17. 6 Ap 22, 20.