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et constantia perseveravit, ut omni ope ac studio in proximum spem instillaret,
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Acta Benedicti Pp. XVI 199
la grande domanda per la Chiesa di Roma: essere realmente esempio e punto
di partenza della carità. In questo senso è presidio della carità.
Nel presbiterio di Roma siamo di tutti i continenti, di tutte le razze, di
tutte le filosofie e di tutte le culture. Sono lieto che proprio il presbiterio di
Roma esprima l'universalità, nell'unità della piccola Chiesa locale la presenza
della Chiesa universale. Più difficile ed esigente è essere anche e realmente
portatori della testimonianza, della carità, dello stare tra gli altri con il nostro
Signore. Possiamo solo pregare il Signore che ci aiuti nelle singole parrocchie,
nelle singole comunità, e che tutti insieme possiamo essere realmente fedeli a
questo dono, a questo mandato: presiedere la carità.
Santo Padre, sono padre Guillermo M. Cassone, della comunità dei padri di
Schoenstatt a Roma, vicario parrocchiale nella parrocchia dei santi Patroni
d'Italia, San Francesco e Santa Caterina, in Trastevere.
Dopo il Sinodo sulla Parola di Dio, riflettendo sulla Proposizione 55, «Maria
Mater Dei et Mater fidei », mi sono chiesto come migliorare il rapporto fra la
Parola di Dio e la pietà mariana, sia nella vita spirituale sacerdotale e sia
nell'azione pastorale. Due immagini mi aiutano: l'annunciazione per l'ascolto,
e la visitazione per l'annuncio. Vorrei chiederle, Santità, di illuminarci con il
suo insegnamento su questo tema. La ringrazio per questo dono.
Mi sembra che lei ci abbia dato anche la risposta alla sua domanda.
Realmente Maria è la donna dell'ascolto: lo vediamo nell'incontro con l'An-
gelo e lo rivediamo in tutte le scene della sua vita, dalle nozze di Cana, fino
alla croce e fino al giorno di Pentecoste, quando è in mezzo agli apostoli
proprio per accogliere lo Spirito. È il simbolo dell'apertura, della Chiesa
che attende la venuta dello Spirito Santo.
Nel momento dell'annuncio possiamo cogliere già l'atteggiamento dell'a-
scolto - un ascolto vero, un ascolto da interiorizzare, che non dice semplice-
mente « sı̀ », ma assimila la Parola, prende la Parola - e poi far seguire la vera
obbedienza, come se fosse una Parola interiorizzata, cioè divenuta Parola in
me e per me, quasi forma della mia vita. Questo mi sembra molto bello:
vedere questo ascolto attivo, un ascolto cioè che attira la Parola in modo
che entri e diventi in me Parola, riflettendola e accettandola fino all'intimo
del cuore. Cosı̀ la Parola diventa incarnazione.
Lo stesso vediamo nel Magnificat. Sappiamo che è un tessuto fatto di
parole dell'Antico Testamento. Vediamo che Maria realmente è una donna
di ascolto, che conosceva nel cuore la Scrittura. Non conosceva solo alcuni