Anno mdcccxl missionariam eam in Foederatas Civitates Americae Septen-
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che, prive di vita ecclesiale. Certo, situazioni geopolitiche pericolose, conflitti
culturali, interessi economici e strategici, nonché aggressività che si cerca di
giustificare attribuendo loro una matrice sociale o religiosa, rendono difficile
la sopravvivenza delle minoranze e perciò molti cristiani sono portati a cedere
alla tentazione di emigrare. Spesso il male può essere in qualche modo irre-
parabile. Non si dimentichi tuttavia che anche il semplice stare vicini e vivere
insieme una sofferenza comune agisce come balsamo sulle ferite e dispone a
pensieri e opere di riconciliazione e di pace. Ne nasce un dialogo familiare e
fraterno, che con il tempo e con la grazia dello Spirito, potrà trasformarsi in
dialogo a livello più ampio: culturale, sociale e anche politico. Il credente
peraltro sa di poter contare su una speranza che non delude, perché si fonda
sulla presenza del Risorto. Da Lui viene l'impegno nella fede e l'operosità
nella carità.12 Nelle difficoltà anche più dolorose, la speranza cristiana attesta
che la rassegnazione passiva e il pessimismo sono il vero grande pericolo che
insidia la risposta alla vocazione che scaturisce dal Battesimo. Ne possono
derivare sfiducia, paura, autocommiserazione, fatalismo e fuga.
Nell'ora presente, ai cristiani è chiesto di essere coraggiosi e determinati con
la forza dello Spirito di Cristo, sapendo di poter contare sulla vicinanza dei loro
fratelli nella fede, sparsi nel mondo. San Paolo, scrivendo ai Romani, dichiara
apertamente che non c'è paragone tra le sofferenze che sopportiamo quaggiù e la
gloria che ci attende.13 Parimenti san Pietro nella sua prima Lettera ci ricorda
che noi cristiani, pur se afflitti da varie prove, abbiamo una speranza più grande
che ci riempie il cuore di gioia.14 Ancora san Paolo nella seconda Lettera ai
Corinzi afferma con convinzione che il «Dio di ogni consolazione... ci consola
in ogni nostra tribolazione, affinché possiamo anche noi consolare quelli che si
trovano in qualsiasi genere di afflizione ».15 Sappiamo bene che la consolazione
promessa dallo Spirito Santo non è fatta semplicemente di parole buone, ma si
traduce in un allargamento della mente e del cuore, cosı̀ da poter vedere la
propria situazione nel quadro più grande dell'intera creazione sottoposta alle
doglie del parto in attesa della rivelazione dei figli di Dio.16 In questa prospetti-
va, ciascuno può giungere a pensare più alle sofferenze dell'altro che alle proprie,
12 Cfr 1 Ts 1, 3. 13 Cfr 8, 18. 14 Cfr 1, 6. 15 1, 3-4. 16 Cfr Rm 8, 19-25.