consecratae eminuit haud mediocri desiderio sanctitatis. Anno MDCCLXI vota
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die 28 Augusti. - Exc.mum R.P. Fridericum Rubwejanga, Episcopum
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« sı̀ », che cambiò la sua vita e la storia dell'umanità intera. E' grazie al suo
« sı̀ » che anche noi ci ritroviamo qui stasera.
Mi chiedo e vi domando: le richieste che Dio ci rivolge, per quanto impe-
gnative possano sembrarci, potranno mai uguagliare ciò che fu domandato da
Dio alla giovane Maria? Cari ragazzi e ragazze, impariamo da Maria a dire il
nostro « sı̀ », perché lei sa veramente che cosa significhi rispondere generosa-
mente alle richieste del Signore. Maria, cari giovani, conosce le vostre aspi-
razioni più nobili e profonde. Conosce bene, soprattutto, il vostro grande
desiderio di amore, il vostro bisogno di amare e di essere amati. Guardando
a lei, seguendola docilmente scoprirete la bellezza dell'amore, non però di un
amore « usa-e-getta », passeggero e ingannevole, prigioniero di una mentalità
egoista e materialista, ma dell'amore vero e profondo. Nel più intimo del
cuore ogni ragazzo e ogni ragazza, che si affaccia alla vita, coltiva il sogno
di un amore che dia senso pieno al proprio avvenire. Per molti questo trova
compimento nella scelta del matrimonio e nella formazione di una famiglia
dove l'amore tra un uomo e una donna sia vissuto come dono reciproco e
fedele, come dono definitivo, suggellato dal « sı̀ » pronunciato davanti a Dio
nel giorno del matrimonio, un « sı̀ » per tutta l'esistenza. So bene che questo
sogno è oggi sempre meno facile da realizzare. Attorno a noi quanti fallimenti
dell'amore! Quante coppie chinano la testa, si arrendono e si separano! Quan-
te famiglie vanno in frantumi! Quanti ragazzi, anche tra voi, hanno visto la
separazione e il divorzio dei loro genitori! A chi si trova in cosı̀ delicate e
complesse situazioni vorrei dire questa sera: la Madre di Dio, la Comunità dei
credenti, il Papa vi sono accanto e pregano perché la crisi che segna le fami-
glie del nostro tempo non diventi un fallimento irreversibile. Possano le
famiglie cristiane, con il sostegno della Grazia divina, mantenersi fedeli a
quel solenne impegno d'amore assunto con gioia dinanzi al sacerdote e alla
comunità cristiana, il giorno solenne del matrimonio.
Di fronte a tanti fallimenti non è infrequente questa domanda: sono io
migliore dei miei amici e dei miei parenti che hanno tentato e hanno fallito?
Perché io, proprio io, dovrei riuscire là dove tanti si arrendono? Quest'umano
timore può bloccare anche gli spiriti più coraggiosi, ma in questa notte che ci
attende, ai piedi della sua Santa Casa, Maria ripeterà a ciascuno di voi, cari
giovani amici, le parole che lei stessa si sentı̀ rivolgere dall'Angelo: Non
temete! Non abbiate paura! Lo Spirito Santo è con voi e non vi abbandona
mai. A chi confida in Dio nulla è impossibile. Ciò vale per chi è destinato alla
vita matrimoniale, ed ancor più per coloro ai quali Iddio propone una vita di