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et constantia perseveravit, ut omni ope ac studio in proximum spem instillaret,
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testi, ma era cosı̀ identificata con la Parola che le parole dell'Antico Testa-
mento diventano, sintetizzate, un canto nel suo cuore e nelle sua labbra.
Vediamo che realmente la sua vita era penetrata della Parola; era entrata
nella Parola, l'aveva assimilata ed era divenuta vita in sé, trasformandosi poi
di nuovo in Parola di lode e di annuncio della grandezza di Dio.
Mi sembra che san Luca, riferendosi a Maria, dica almeno tre volte, forse
quattro volte, che ha assimilato e conservato nel suo cuore le Parole. Era, per
i Padri, il modello della Chiesa, il modello del credente che conserva la Parola,
porta in sé la Parola; non solo la legge, la interpreta con l'intelletto per sapere
cosa è stata in quel tempo, quali sono i problemi filologici. Tutto questo è
interessante, importante, ma è più importante sentire la Parola che va con-
servata e che diventa Parola in me, vita in me e presenza del Signore. Perciò
mi sembra importante il nesso tra mariologia e teologia della Parola, del
quale anche hanno parlato i Padri sinodali e del quale parleremo nel docu-
mento post-sinodale.
È ovvio: Madonna è parola dell'ascolto, parola silenziosa, ma anche pa-
rola della lode, dell'annuncio, perché la Parola nell'ascolto diventa di nuovo
carne e diventa cosı̀ presenza della grandezza di Dio.
Santo Padre, sono Pietro Riggi e sono un salesiano che opera al Borgo ragazzi
Don Bosco, le volevo chiedere: il Concilio Vaticano II ha portato tante importan-
tissime novità nella Chiesa, ma non ha abolito le cose che già vi erano. Mi sembra
che diversi sacerdoti o teologi vorrebbero far passare come spirito del Concilio ciò
che invece non c'entra con il Concilio stesso. Ad esempio le indulgenze. Esiste il
Manuale delle indulgenze della Penitenzieria apostolica, attraverso le indulgenze
si attinge al tesoro della Chiesa e si possono suffragare le anime del Purgatorio.
Esiste un calendario liturgico in cui si dice quando e come si possono lucrare le
indulgenze plenarie, ma tanti sacerdoti non ne parlano più, impedendo di fare
arrivare suffragi importantissimi alle anime del Purgatorio. Le benedizioni. Vi è
il Manuale delle benedizioni in cui si prevede la benedizione di persone, ambien-
ti, oggetti e perfino di alimenti. Ma molti sacerdoti sconoscono queste cose, altri le
ritengono preconciliari, cosı̀ mandano via quei fedeli che chiedono quello che per
diritto dovrebbero avere.
Le pratiche di pietà più conosciute. I primi venerdı̀ del mese non sono stati
aboliti dal Concilio Vaticano II, ma tanti sacerdoti non ne parlano più, oppure,
addirittura, ne parlano male. Oggi vi è un senso di avversione a tutto questo,
perché le vedono antiche e dannose, come cose vecchie e preconciliari, mentre
ritengo che tutte queste preghiere e pratiche cristiane sono attualissime e molto