pro Gentium Evangelizatione subicimus. Praeterea iubemus episcopalem se-
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Acta Benedicti Pp. XVI 99
II
Ad celebrandum Internationalem Diem infirmis dicatum.
Cari fratelli e sorelle!
1. L'11 febbraio, memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes, si cele-
bra la Giornata Mondiale del Malato, occasione propizia per riflettere sul
senso del dolore e sul dovere cristiano di farsene carico in qualunque situa-
zione esso si presenti. Quest'anno tale significativa ricorrenza si collega a due
eventi importanti per la vita della Chiesa, come si comprende già dal tema
scelto «L'Eucaristia, Lourdes e la cura pastorale dei malati »: il 150o anniver-
sario delle apparizioni dell'Immacolata a Lourdes, e la celebrazione del Con-
gresso Eucaristico Internazionale a Québec, in Canada. In tal modo viene
offerta una singolare opportunità per considerare la stretta connessione che
esiste tra il Mistero eucaristico, il ruolo di Maria nel progetto salvifico e la
realtà del dolore e della sofferenza dell'uomo.
I 150 anni dalle apparizioni di Lourdes ci invitano a volgere lo sguardo
verso la Vergine Santa, la cui Immacolata Concezione costituisce il dono
sublime e gratuito di Dio ad una donna, perché potesse aderire pienamente
ai disegni divini con fede ferma e incrollabile, nonostante le prove e le soffe-
renze che avrebbe dovuto affrontare. Per questo Maria è modello di totale
abbandono alla volontà di Dio: ha accolto nel cuore il Verbo eterno e lo ha
concepito nel suo grembo verginale; si è fidata di Dio e, con l'anima trafitta
dalla spada del dolore,1 non ha esitato a condividere la passione del suo Figlio
rinnovando sul Calvario ai piedi della Croce il « sı̀ » dell'Annunciazione. Me-
ditare sull'Immacolata Concezione di Maria è pertanto lasciarsi attrarre dal
« sı̀ » che l'ha congiunta mirabilmente alla missione di Cristo, redentore del-
l'umanità; è lasciarsi prendere e guidare per mano da Lei, per pronunciare a
propria volta il « fiat » alla volontà di Dio con tutta l'esistenza intessuta di
gioie e tristezze, di speranze e delusioni, nella consapevolezza che le prove, il
dolore e la sofferenza rendono ricco di senso il nostro pellegrinaggio sulla
terra.
2. Non si può contemplare Maria senza essere attratti da Cristo e non si
può guardare a Cristo senza avvertire subito la presenza di Maria. Esiste un
1 Cfr Lc 2, 35.