Post militiam, studiis absolutis, postulavit ut illam Congregationem ingredi
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quindi l'unica ragion d'essere di Don Bosco. Il beato Michele Rua, suo primo
successore, cosı̀ sintetizzò tutta la vita del vostro amato Padre e Fondatore:
« Non diede passo, non pronunciò parola, non mise mano ad impresa che non
avesse di mira la salvezza della gioventù ... Realmente non ebbe a cuore altro
che le anime ». Cosı̀ il beato Michele Rua su don Bosco.
Anche oggi è urgente alimentare nel cuore di ogni Salesiano questa pas-
sione. Egli non avrà cosı̀ paura di spingersi con audacia negli ambiti più
difficili dell'azione evangelizzatrice a favore dei giovani, specialmente dei
più poveri materialmente e spiritualmente. Avrà la pazienza ed il coraggio
di proporre ai giovani di vivere la stessa totalità di dedizione nella vita
consacrata. Egli avrà il cuore aperto a individuare i nuovi bisogni dei giovani
e ad ascoltare la loro invocazione di aiuto, lasciando eventualmente ad altri i
campi già consolidati di intervento pastorale. Il Salesiano affronterà per
questo le esigenze totalizzanti della missione con una vita semplice, povera
ed austera, nella condivisione delle stesse condizioni dei più poveri ed avrà la
gioia di dare di più a chi nella vita ha avuto di meno. La passione apostolica si
farà cosı̀ contagiosa e coinvolgerà anche altri. Il Salesiano diventa pertanto
promotore del senso apostolico, aiutando prima di tutto i giovani a conoscere
ed amare il Signore Gesù, a lasciarsi affascinare da Lui, a coltivare l'impegno
evangelizzatore, a voler far del bene ai propri coetanei, ad essere apostoli di
altri giovani, come san Domenico Savio, la beata Laura Vicuña ed il beato
Zefirino Namuncurà e i cinque giovani Beati Martiri dell'oratorio di Poznań.
Cari Salesiani, sia vostro impegno formare laici con cuore apostolico, invitan-
do tutti a camminare nella santità di vita che fa maturare discepoli coraggiosi
ed autentici apostoli.
Nel messaggio che ho indirizzato al Rettore Maggiore all'inizio del vostro
Capitolo Generale ho voluto consegnare idealmente a tutti i Salesiani la
Lettera da me recentemente inviata ai fedeli di Roma, sulla preoccupazione
di quella che ho chiamato una grande emergenza educativa. « Educare non è
mai stato facile e oggi sembra diventare sempre più difficile: perciò non pochi
genitori e insegnanti sono tentati di rinunciare al proprio compito, e non
riescono più nemmeno a comprendere quale sia, veramente, la missione loro
affidata. Troppe incertezze e troppi dubbi, infatti, circolano nella nostra
società e nella nostra cultura, troppe immagini distorte sono veicolate dai
mezzi di comunicazione sociale. Diventa difficile, cosı̀, proporre alle nuove
generazioni qualcosa di valido e di certo, delle regole di comportamento e