Anno mdcccxl missionariam eam in Foederatas Civitates Americae Septen-
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale6
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale8
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale10
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale12
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale14
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale16
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale18
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale20
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale22
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale24
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale26
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale28
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale30
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale32
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale34
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale36
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale38
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale40
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale42
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale44
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale46
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale48
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale50
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale52
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale46
proprio oggi, Cristo viene nuovamente « fra la sua gente » e a chi l'accoglie dà
« il potere di diventare figlio di Dio »; offre cioè l'opportunità di vedere la
gloria divina e di condividere la gioia dell'Amore, che a Betlemme si è fatto
carne per noi. Oggi, anche oggi, « il nostro Salvatore è nato nel mondo »,
perché sa che abbiamo bisogno di Lui. Malgrado le tante forme di progresso,
l'essere umano è rimasto quello di sempre: una libertà tesa tra bene e male,
tra vita e morte. È proprio lı̀, nel suo intimo, in quello che la Bibbia chiama il
« cuore », che egli ha sempre necessità di essere « salvato ». E nell'attuale epoca
post moderna ha forse ancora più bisogno di un Salvatore, perchè più com-
plessa è diventata la società in cui vive e più insidiose si sono fatte le minacce
per la sua integrità personale e morale. Chi può difenderlo se non Colui che lo
ama al punto da sacrificare sulla croce il suo unigenito Figlio come Salvatore
del mondo?
« Salvator noster », Cristo è il Salvatore anche dell'uomo di oggi. Chi farà
risuonare in ogni angolo della Terra, in maniera credibile, questo messag-
gio di speranza? Chi si adopererà perché sia riconosciuto, tutelato e pro-
mosso il bene integrale della persona umana, quale condizione della pace,
rispettando ogni uomo e ogni donna nella propria dignità? Chi aiuterà a
comprendere che con buona volontà, ragionevolezza e moderazione è pos-
sibile evitare che i contenziosi si inaspriscano e condurli, anzi, a soluzioni
eque? Con viva apprensione penso, in questo giorno di festa, alla regione
del Medio Oriente, segnata da innumerevoli e gravi crisi e conflitti, ed
auspico che si apra a prospettive di pace giusta e duratura, nel rispetto
degli inalienabili diritti dei popoli che la compongono. Metto nelle mani del
divino Bambino di Betlemme i segnali di ripresa del dialogo tra Israeliani e
Palestinesi, di cui siamo stati testimoni in questi giorni, e la speranza di
ulteriori confortanti sviluppi. Confido che, dopo tante vittime, distruzioni
e incertezze, sopravviva e progredisca un Libano democratico, aperto agli
altri, in dialogo con le culture e le religioni. Faccio appello a quanti hanno
in mano i destini dell'Iraq, perché cessi l'efferata violenza che insanguina
il Paese e sia assicurata ad ogni suo abitante un'esistenza normale. Invoco
Dio perché nello Sri Lanka trovi ascolto, nelle parti in lotta, l'anelito delle
popolazioni per un avvenire di fraternità e di solidarietà; perché nel Darfur
e dovunque in Africa si ponga fine ai conflitti fratricidi e vengano presto