Kyaikmayaw, Chaungson, Paung, Beelin et Thaton. Novae ecclesialis com-
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a separação entre irmãos pertencentes à mesma nação, por causa de ideolo-
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sualità, cioè un rinnovo spirituale e umano che porti con sé un nuovo modo di
comportarsi l'uno con l'altro, e secondo, una vera amicizia anche e soprat-
tutto per le persone sofferenti, la disponibilità, anche con sacrifici, con rinun-
ce personali, a essere con i sofferenti. E questi sono i fattori che aiutano e che
portano visibili progressi. Perciò, direi questa nostra duplice forza di rinno-
vare l'uomo interiormente, di dare forza spirituale e umana per un compor-
tamento giusto nei confronti del proprio corpo e di quello dell'altro, e questa
capacità di soffrire con i sofferenti, di rimanere presente nelle situazioni di
prova. Mi sembra che questa sia la giusta risposta, e la Chiesa fa questo e cosı̀
offre un contributo grandissimo e importante. Ringraziamo tutti coloro che
lo fanno.
E ora, un'ultima domanda che viene addirittura dal Cile, perché noi siamo
quindi molto internazionali: abbiamo anche la corrispondente della televisione
cattolica cilena con noi. E le diamo la voce per l'ultima domanda: Maria
Burgos...
Grazie, padre Lombardi. Santità, quali segni di speranza vede la Chiesa nel
continente africano? E: Lei pensa di poter rivolgere all'Africa un messaggio di
speranza?
La nostra fede è speranza per definizione: lo dice la Sacra Scrittura. E
perciò, chi porta la fede è convinto di portare anche la speranza. Mi sembra,
nonostante tutti i problemi che conosciamo bene, che ci siano grandi segni di
speranza. Nuovi governi, nuova disponibilità di collaborazione, lotta contro
la corruzione - un grande male che dev'essere superato! - e anche l'aper-
tura delle religioni tradizionali alla fede cristiana, perché nelle religioni tra-
dizionali tutti conoscono Dio, l'unico Dio, ma appare un po' lontano. Aspet-
tano che si avvicini. È nell'annuncio del Dio fattosi Uomo che queste si
riconoscono: Dio si è realmente avvicinato. Poi, la Chiesa cattolica ha tanto
in comune: diciamo, il culto degli antenati trova la sua risposta nella comu-
nione dei santi, nel purgatorio. I santi non sono solo i canonizzati, sono tutti i
nostri morti. E cosı̀, nel Corpo di Cristo si realizza proprio anche quanto
intuiva il culto degli antenati. E cosı̀ via. Cosı̀ c'è un incontro profondo che
dà realmente speranza. E cresce anche il dialogo interreligioso - ho parlato
io adesso con più della metà dei vescovi africani, e le relazioni con i musul-
mani, nonostante i problemi che si possono verificare, sono molto prometten-
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