Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale370
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale372
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale374
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale376
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale378
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale380
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale382
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale384
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale386
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale388
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale390
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale392
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale394
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale396
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale398
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale400
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale402
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale404
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale406
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale408
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale410
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale412
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale414
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale416
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale418
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale420
Congregatio pro Doctrina Fidei 421
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale422
Congregatio pro Doctrina Fidei 423
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale424
Congregatio pro Doctrina Fidei 425
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale426
Congregatio pro Doctrina Fidei 427
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale428
Congregatio pro Doctrina Fidei 429
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale430
Congregatio pro Doctrina Fidei 431
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Congregatio pro Doctrina Fidei 433
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die 25 Iunii. - Cathedrali Ecclesiae Villaricensi Spiritus Sancti,
Acta Benedicti Pp. XVI 413
E teniamo anche presente che l'Eucaristia, legata alla croce alla risurre-
zione del Signore, ha dettato una nuova struttura al nostro tempo. Il Risorto
si era manifestato il giorno dopo il sabato, il primo giorno della settimana,
giorno del sole e della creazione. Dall'inizio i cristiani hanno celebrato il loro
incontro con il Risorto, l'Eucaristia, in questo primo giorno, in questo nuovo
giorno del vero sole della storia, il Cristo Risorto. E cosı̀ il tempo inizia
sempre di nuovo con l'incontro con il Risorto e questo incontro dà contenuto
e forza alla vita di ogni giorno. Perciò è molto importante per noi cristiani,
seguire questo ritmo nuovo del tempo, incontrarci col Risorto nella domenica
e cosı̀ « prendere » con noi questa sua presenza, che ci trasformi e trasformi il
nostro tempo. Inoltre, invito tutti a riscoprire la fecondità dell'adorazione
eucaristica: davanti al Santissimo Sacramento sperimentiamo in modo del
tutto particolare quel « rimanere » di Gesù, che Egli stesso, nel Vangelo di
Giovanni, pone come condizione necessaria per portare molto frutto 8 ed
evitare che la nostra azione apostolica si riduca a uno sterile attivismo, ma
sia invece testimonianza dell'amore di Dio.
La comunione con Cristo è sempre anche comunione con il suo corpo che è
la Chiesa, come ricorda l'apostolo Paolo dicendo: « Il pane che noi spezziamo,
non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché vi è un solo pane,
noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all'unico
pane ».9 È, infatti, l'Eucaristia che trasforma un semplice gruppo di persone in
comunità ecclesiale: l'Eucaristia fa Chiesa. È dunque fondamentale che la
celebrazione della Santa Messa sia effettivamente il culmine, la « struttura
portante » della vita di ogni comunità parrocchiale. Esorto tutti a curare al
meglio, anche attraverso appositi gruppi liturgici, la preparazione e la cele-
brazione dell'Eucaristia, perché quanti vi partecipano possano incontrare il
Signore. È Cristo risorto, che si rende presente nel nostro oggi e ci raduna
intorno a sé. Nutrendoci di Lui siamo liberati dai vincoli dell'individualismo
e, per mezzo della comunione con Lui, diventiamo noi stessi, insieme, una
cosa sola, il suo Corpo mistico. Vengono cosı̀ superate le differenze dovute alla
professione, al ceto, alla nazionalità, perché ci scopriamo membri di un'unica
grande famiglia, quella dei figli di Dio, nella quale a ciascuno è donata una
grazia particolare per l'utilità comune. Il mondo e gli uomini non hanno
bisogno di un'ulteriore aggregazione sociale, ma hanno bisogno della Chiesa,
che è in Cristo come un sacramento, « cioè segno e strumento dell'intima
8 Cfr. Gv 15, 5. 9 1 Cor 10,16-17.