dell'itinerario quaresimale, ma ci indica pure gli strumenti ascetici e pratici
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pregato, che abbiamo avuto l'incontro con Cristo, è che siamo « per gli altri ».
lontano da loro e quindi non posso dare indicazioni molto concrete - che il
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Quindi, il soggetto vive oggi come è vissuto in quel tempo, perciò la
Scrittura non appartiene al passato, perché il suo soggetto, il Popolo di Dio
ispirato da Dio stesso, è sempre lo stesso, e quindi la Parola è sempre viva nel
soggetto vivente. Perciò è importante leggere la Sacra Scrittura e sentire la
Sacra Scrittura nella comunione della Chiesa, cioè con tutti i grandi testimoni
di questa Parola, cominciando dai primi Padri fino ai Santi di oggi, fino al
Magistero di oggi.
Soprattutto, è una Parola che diventa vitale e viva nella Liturgia, quindi
la Liturgia direi che è il luogo privilegiato dove ciascuno di noi entra nel « noi »
dei figli di Dio in colloquio con Dio. È importante: il Padre Nostro comincia
con le parole « Padre Nostro »; solo se io sono inserito nel « noi » di questo
«Nostro », posso trovare il Padre; solo all'interno di questo « noi », che è il
soggetto della preghiera del Padre Nostro, sentiamo bene la Parola di Dio.
Quindi, questo mi sembra molto importante: la Liturgia è il luogo privilegiato
dove la Parola è viva, è presente, dove anzi la Parola, il Logos, il Signore,
parla con noi e si dà nelle nostre mani; se ci poniamo in ascolto del Signore in
questa grande comunione della Chiesa di tutti i tempi, lo troviamo.
Egli ci apre la porta man mano. Direi quindi che questo è il punto in cui si
concentrano tutti gli altri: siamo personalmente diretti dal Signore nel nostro
cammino e, nello stesso tempo, viviamo nel grande « noi » della Chiesa, dove la
Parola di Dio è viva.
Poi, si associano gli altri punti, quelli del sentire gli amici, del sentire i
sacerdoti che ci guidano, del sentire la viva voce della Chiesa di oggi, senten-
do cosı̀ anche le voci degli avvenimenti di questo tempo e della creazione, che
diventano decifrabili in questo contesto profondo.
Per riassumere direi, quindi, che Dio parla in molti modi con noi. È
importante, da una parte, stare nel « noi » della Chiesa, nel « noi » vissuto nella
Liturgia. È importante personalizzare questo « noi » in me stesso, è importan-
te essere attenti alle altre voci del Signore, lasciarci guidare anche da persone
che hanno esperienza con Dio, per cosı̀ dire, e ci aiutano in questo cammino,
affinché questo « noi » diventi il mio « noi », e io, uno che realmente appartiene
a questo « noi ». Cosı̀ cresce il discernimento e cresce l'amicizia personale con
Dio, la capacità di percepire, nelle mille voci di oggi, la voce di Dio, che è
presente sempre e parla sempre con noi ».