pro Gentium Evangelizatione subicimus. Praeterea iubemus episcopalem se-
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templa il mistero dell'Eucaristia dono di Dio per la vita del mondo, nella
Giornata Mondiale del Malato, in un ideale parallelismo spirituale, non solo si
celebra l'effettiva partecipazione della sofferenza umana all'opera salvifica di
Dio, ma se ne possono godere, in certo senso, i preziosi frutti promessi a coloro
che credono. Cosı̀ il dolore, accolto con fede, diventa la porta per entrare nel
mistero della sofferenza redentrice di Gesù e per giungere con Lui alla pace e
alla felicità della sua Risurrezione.
5. Mentre rivolgo il mio saluto cordiale a tutti gli ammalati e a quanti se
ne prendono cura in diversi modi, invito le comunità diocesane e parrocchiali
a celebrare la prossima Giornata Mondiale del Malato valorizzando appieno la
felice coincidenza tra il 150o anniversario delle apparizioni di Nostra Signora
a Lourdes e il Congresso Eucaristico Internazionale. Sia occasione per sotto-
lineare l'importanza della Santa Messa, dell'Adorazione eucaristica e del culto
dell'Eucaristia, facendo in modo che le Cappelle nei Centri sanitari diventino
il cuore pulsante in cui Gesù si offre incessantemente al Padre per la vita
dell'umanità. Anche la distribuzione ai malati dell'Eucaristia, fatta con de-
coro e spirito di preghiera, è vero conforto per chi soffre afflitto da ogni forma
di infermità.
La prossima Giornata Mondiale del Malato sia inoltre propizia circostanza
per invocare, in modo speciale, la materna protezione di Maria su quanti sono
provati dalla malattia, sugli agenti sanitari e sugli operatori della pastorale
sanitaria. Penso, in particolare, ai sacerdoti impegnati in questo campo, alle
religiose e ai religiosi, ai volontari e a chiunque con fattiva dedizione si
occupa di servire, nel corpo e nell'anima, gli ammalati e i bisognosi. Affido
tutti a Maria, Madre di Dio e Madre nostra, Immacolata Concezione. Sia Lei
ad aiutare ciascuno nel testimoniare che l'unica valida risposta al dolore e alla
sofferenza umana è Cristo, il quale risorgendo ha vinto la morte e ci ha donato
la vita che non conosce fine. Con questi sentimenti, di cuore imparto a tutti
una speciale Benedizione Apostolica.
Dal Vaticano, 11 gennaio 2008.
BENEDICTUS XVI