Post militiam, studiis absolutis, postulavit ut illam Congregationem ingredi
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luce » 2 anche per noi oggi queste tenebre, nel giorno della risurrezione, sono
come luce. È vero: nella solenne veglia di Pasqua le tenebre diventano luce, la
notte cede il passo al giorno che non conosce tramonto. La morte e risurre-
zione del Verbo di Dio incarnato è un evento di amore insuperabile, è la
vittoria dell'Amore che ci ha liberati dalla schiavitù del peccato e della morte.
Ha cambiato il corso della storia, infondendo un indelebile e rinnovato senso
e valore alla vita dell'uomo.
« Sono risorto e sono ancora e sempre con te ». Queste parole ci invitano a
contemplare Cristo risorto, facendone risuonare nel nostro cuore la voce. Con
il suo sacrificio redentore Gesù di Nazareth ci ha resi figli adottivi di Dio, cosı̀
che ora possiamo inserirci anche noi nel dialogo misterioso tra Lui e il Padre.
Ritorna alla mente quanto un giorno Egli ebbe a dire ai suoi ascoltatori:
« Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il
Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo
voglia rivelare ».3 In questa prospettiva, avvertiamo che l'affermazione rivol-
ta oggi da Gesù risorto al Padre, - « Sono ancora e sempre con te » -
riguarda anche noi, « figli di Dio e coeredi di Cristo, se veramente partecipia-
mo alle sue sofferenze per partecipare alla sua gloria ».4 Grazie alla morte e
risurrezione il Signore dice anche a noi: sono risorto e sono sempre con te.
Entriamo cosı̀ nella profondità del mistero pasquale. L'evento sorpren-
dente della risurrezione di Gesù è essenzialmente un evento d'amore: amore
del Padre che consegna il Figlio per la salvezza del mondo; amore del Figlio
che si abbandona al volere del Padre per tutti noi; amore dello Spirito che
risuscita Gesù dai morti nel suo corpo trasfigurato. Ed ancora: amore del
Padre che « riabbraccia » il Figlio avvolgendolo nella sua gloria; amore del
Figlio che con la forza dello Spirito ritorna al Padre rivestito della nostra
umanità trasfigurata. Dall'odierna solennità, che ci fa rivivere l'esperienza
assoluta e singolare della risurrezione di Gesù, ci viene dunque un appello a
convertirci all'Amore; ci viene un invito a vivere rifiutando l'odio e l'egoismo
e a seguire docilmente le orme dell'Agnello immolato per la nostra salvezza, a
imitare il Redentore « mite e umile di cuore », che è « ristoro per le nostre
anime ».5
2 Sal 138, 8.12. 3 Mt 11, 27. 4 Rm 8, 17. 5 Mt 11, 29.