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riconosciamo la continua presenza del suo amore, che sempre di nuovo ci
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per il Papa. Il Servo di Dio Paolo VI rivolse agli Zingari, nel 1965, queste
indimenticabili parole: « Voi nella Chiesa non siete ai margini, ma, sotto certi
aspetti, voi siete al centro, voi siete nel cuore. Voi siete nel cuore della Chie-
sa ». Anch'io ripeto oggi con affetto: voi siete nel cuore della Chiesa! Siete
un'amata porzione del Popolo di Dio pellegrinante e ci ricordate che « non
abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura ».1
Anche a voi è giunto il messaggio di salvezza, a cui avete risposto con fede e
speranza, arricchendo la comunità ecclesiale di credenti laici, sacerdoti, dia-
coni, religiose e religiosi zingari. Il vostro popolo ha dato alla Chiesa il beato
Zefirino Giménez Malla, di cui celebriamo il centocinquantesimo anniversario
della nascita e il settantacinquesimo del martirio. L'amicizia con il Signore ha
reso questo Martire testimone autentico della fede e della carità. Con l'inten-
sità con cui egli adorava Dio e scopriva la sua presenza in ogni persona e in
ogni avvenimento, il beato Zefirino amava la Chiesa e i suoi Pastori. Terziario
francescano, rimase fedele al suo essere zingaro, alla storia e all'identità della
propria etnia. Sposato secondo la tradizione dei gitani, assieme alla consorte
decise di convalidare il legame nella Chiesa con il sacramento del Matrimonio.
La sua profonda religiosità trovava espressione nella partecipazione quoti-
diana alla Santa Messa e nella recita del Rosario. Proprio la corona, che
teneva sempre in tasca, divenne causa del suo arresto e fece del beato Zefirino
un autentico «martire del Rosario », poiché non lasciò che gliela togliessero di
mano nemmeno in punto di morte. Oggi, il beato Zefirino vi invita a seguire il
suo esempio e vi indica la via: la dedizione alla preghiera e in particolare al
Rosario, l'amore per l'Eucaristia e per gli altri Sacramenti, l'osservanza dei
comandamenti, l'onestà, la carità e la generosità verso il prossimo, special-
mente verso i poveri; ciò vi renderà forti di fronte al rischio che le sette o altri
gruppi mettano in pericolo la vostra comunione con la Chiesa.
La vostra storia è complessa e, in alcuni periodi, dolorosa. Siete un popolo
che nei secoli passati non ha vissuto ideologie nazionaliste, non ha aspirato a
possedere una terra o a dominare altre genti. Siete rimasti senza patria e
avete considerato idealmente l'intero Continente come la vostra casa. Tutta-
via, persistono problemi gravi e preoccupanti, come i rapporti spesso difficili
con le società nelle quali vivete. Purtroppo lungo i secoli avete conosciuto il
sapore amaro della non accoglienza e, talvolta, della persecuzione, come è
avvenuto nella II Guerra Mondiale: migliaia di donne, uomini e bambini sono
1 Eb 13, 14.