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sone e di popoli senza precedenti, con problematiche nuove non solo da un
punto di vista umano, ma anche etico, religioso e spirituale. Le attuali ed
evidenti conseguenze della secolarizzazione, l'emergere di nuovi movimenti
settari, una diffusa insensibilità nei confronti della fede cristiana, una mar-
cata tendenza alla frammentarietà, rendono difficile focalizzare un riferimen-
to unificante che incoraggi la formazione di « una sola famiglia di fratelli e
sorelle in società che si fanno sempre più multietniche e interculturali, dove
anche le persone di varie religioni sono spinte al dialogo, perché si possa
trovare una serena e fruttuosa convivenza nel rispetto delle legittime diffe-
renze », come scrivevo nel Messaggio dello scorso anno per questa Giornata
Mondiale. Il nostro tempo è segnato da tentativi di cancellare Dio e l'inse-
gnamento della Chiesa dall'orizzonte della vita, mentre si fanno strada il
dubbio, lo scetticismo e l'indifferenza, che vorrebbero eliminare persino ogni
visibilità sociale e simbolica della fede cristiana.
In tale contesto, i migranti che hanno conosciuto Cristo e l'hanno accolto
non di rado sono spinti a non ritenerlo più rilevante nella propria vita, a
perdere il senso della fede, a non riconoscersi più come parte della Chiesa e
spesso conducono un'esistenza non più segnata da Cristo e dal suo Vangelo.
Cresciuti in seno a popoli marcati dalla fede cristiana, spesso emigrano verso
Paesi in cui i cristiani sono una minoranza o dove l'antica tradizione di fede
non è più convinzione personale, né confessione comunitaria, ma è ridotta ad
un fatto culturale. Qui la Chiesa è posta di fronte alla sfida di aiutare i
migranti a mantenere salda la fede, anche quando manca l'appoggio culturale
che esisteva nel Paese d'origine, individuando anche nuove strategie pasto-
rali, come pure metodi e linguaggi per un'accoglienza sempre vitale della
Parola di Dio. In alcuni casi si tratta di un'occasione per proclamare che in
Gesù Cristo l'umanità è resa partecipe del mistero di Dio e della sua vita di
amore, viene aperta ad un orizzonte di speranza e di pace, anche attraverso il
dialogo rispettoso e la testimonianza concreta della solidarietà, mentre in
altri casi c'è la possibilità di risvegliare la coscienza cristiana assopita, attra-
verso un rinnovato annuncio della Buona Novella e una vita cristiana più
coerente, in modo da far riscoprire la bellezza dell'incontro con Cristo, che
chiama il cristiano alla santità dovunque si trovi, anche in terra straniera.
L'odierno fenomeno migratorio è anche un'opportunità provvidenziale
per l'annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo. Uomini e donne pro-
venienti da varie regioni della terra, che non hanno ancora incontrato Gesù
Cristo o lo conoscono soltanto in maniera parziale, chiedono di essere accolti