elevent mentes nostras »,1 subtilissimo ingenio arcana veritatis tam naturalis
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Pour les universités catholiques, les facoultés ecclésiastiques et les établisse-
c) Le diplôme français de licence (180 ECTS) et les diplômes ecclésiasti-
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rivolge a ciascuno di noi, parla al cuore di ciascuno: se il nostro cuore si desta
e l'udito interiore si apre, allora ognuno può imparare a sentire la parola
rivolta appositamente a lui. Ma proprio se sentiamo Dio parlare in modo cosı̀
personale a ciascuno di noi, comprendiamo anche che la sua Parola è presente
affinché noi ci avviciniamo gli uni agli altri; affinché troviamo il modo di
uscire da ciò che è solamente personale. Questa Parola ha plasmato una storia
comune e vuole continuare a farlo. Allora ci siamo nuovamente resi conto che
- proprio perché la Parola è cosı̀ personale - possiamo comprenderla in modo
giusto e totale solo nel « noi » della comunità istituita da Dio: essendo sempre
consapevoli che non possiamo mai esaurirla completamente, che essa ha da
dire qualcosa di nuovo ad ogni generazione. Abbiamo capito che, certamente,
gli scritti biblici sono stati redatti in determinate epoche e quindi costitui-
scono in questo senso anzitutto un libro proveniente da un tempo passato. Ma
abbiamo visto che il loro messaggio non rimane nel passato né può essere
rinchiuso in esso: Dio, in fondo, parla sempre al presente, e avremo ascoltato
la Bibbia in maniera piena solo quando avremo scoperto questo « presente » di
Dio, che ci chiama ora.
Infine era importante sperimentare che nella Chiesa c'è una Pentecoste
anche oggi - cioè che essa parla in molte lingue e questo non soltanto nel
senso esteriore dell'essere rappresentate in essa tutte le grandi lingue del
mondo, ma ancora di più in senso più profondo: in essa sono presenti i
molteplici modi dell'esperienza di Dio e del mondo, la ricchezza delle culture,
e solo cosı̀ appare la vastità dell'esistenza umana e, a partire da essa, la
vastità della Parola di Dio. Tuttavia abbiamo anche appreso che la Penteco-
ste è tuttora « in cammino », è tuttora incompiuta: esiste una moltitudine di
lingue che ancora attendono la Parola di Dio contenuta nella Bibbia. Erano
commoventi anche le molteplici testimonianze di fedeli laici da ogni parte del
mondo, che non solo vivono la Parola di Dio, ma anche soffrono per essa. Un
contributo prezioso è stato il discorso di un Rabbı̀ sulle Sacre Scritture di
Israele, che appunto sono anche le nostre Sacre Scritture. Un momento im-
portante per il Sinodo, anzi, per il cammino della Chiesa nel suo insieme, è
stato quello in cui il Patriarca Bartolomeo, alla luce della tradizione ortodos-
sa, con penetrante analisi ci ha aperto un accesso alla Parola di Dio. Speriamo
ora che le esperienze e le acquisizioni del Sinodo influiscano efficacemente
sulla vita della Chiesa: sul personale rapporto con le Sacre Scritture, sulla loro
interpretazione nella Liturgia e nella catechesi come anche nella ricerca scien-
tifica, affinché la Bibbia non rimanga una Parola del passato, ma la sua