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et constantia perseveravit, ut omni ope ac studio in proximum spem instillaret,
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nezza in particolare è tempo di speranze, perché guarda al futuro con varie
aspettative. Quando si è giovani si nutrono ideali, sogni e progetti; la
giovinezza è il tempo in cui maturano scelte decisive per il resto della vita.
E forse anche per questo è la stagione dell'esistenza in cui affiorano con
forza le domande di fondo: perché sono sulla terra? che senso ha vivere? che
sarà della mia vita? E inoltre: come raggiungere la felicità? perché la sof-
ferenza, la malattia e la morte? che cosa c'è oltre la morte? Interrogativi
che diventano pressanti quando ci si deve misurare con ostacoli che a volte
sembrano insormontabili: difficoltà negli studi, mancanza di lavoro, incom-
prensioni in famiglia, crisi nelle relazioni di amicizia o nella costruzione di
un'intesa di coppia, malattie o disabilità, carenza di adeguate risorse come
conseguenza dell'attuale e diffusa crisi economica e sociale. Ci si domanda
allora: dove attingere e come tener viva nel cuore la fiamma della speranza?
Alla ricerca della « grande speranza »
L'esperienza dimostra che le qualità personali e i beni materiali non
bastano ad assicurare quella speranza di cui l'animo umano è in costante
ricerca. Come ho scritto nella citata Enciclica Spe salvi, la politica, la
scienza, la tecnica, l'economia e ogni altra risorsa materiale da sole non
sono sufficienti per offrire la grande speranza a cui tutti aspiriamo. Questa
speranza « può essere solo Dio, che abbraccia l'universo e che può proporci e
donarci ciò che, da soli, non possiamo raggiungere ».5 Ecco perché una delle
conseguenze principali dell'oblio di Dio è l'evidente smarrimento che segna
le nostre società, con risvolti di solitudine e violenza, di insoddisfazione e
perdita di fiducia che non raramente sfociano nella disperazione. Chiaro e
forte è il richiamo che ci viene dalla Parola di Dio: «Maledetto l'uomo che
confida nell'uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo
cuore dal Signore. Sarà come un tamerisco nella steppa; non vedrà venire il
bene ».6
La crisi di speranza colpisce più facilmente le nuove generazioni che, in
contesti socio-culturali privi di certezze, di valori e di solidi punti di rife-
rimento, si trovano ad affrontare difficoltà che appaiono superiori alle loro
forze. Penso, cari giovani amici, a tanti vostri coetanei feriti dalla vita,
condizionati da una immaturità personale che è spesso conseguenza di un
vuoto familiare, di scelte educative permissive e libertarie e di esperienze
5 N. 31. 6 Ger 17, 5-6.