dell'itinerario quaresimale, ma ci indica pure gli strumenti ascetici e pratici
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pregato, che abbiamo avuto l'incontro con Cristo, è che siamo « per gli altri ».
lontano da loro e quindi non posso dare indicazioni molto concrete - che il
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cia, con umiltà e con pazienza pregare il Signore perché ci aiuti e ci sostenga
con il dono della vera definitività; che Egli ci accompagni giorno per giorno
fino alla fine, anche se il cammino deve passare attraverso valli oscure. Il
dono della perseveranza ci dà gioia, ci dà la certezza che siamo amati dal
Signore e questo amore ci sostiene, ci aiuta e non ci lascia nelle nostre debo-
lezze ».
Koicio Dimov, Diocesi di Nicopoli (Bulgaria - 2º Teologia)
4. Beatissimo Padre, lei commentando la Via Crucis del 2005 ha parlato della
sporcizia che c'è nella Chiesa, e nell'omelia per l'ordinazione dei sacerdoti ro-
mani dello scorso anno ci ha messo in guardia dal rischio « del carrierismo, del
tentativo di arrivare in alto, di procurarsi una posizione mediante la Chiesa ».
Come porci davanti a queste problematiche nel modo più sereno e responsabile
possibile?
« È una domanda non facile, ma mi sembra di aver detto già, ed è un
punto importante, che il Signore sa, sapeva fin dall'inizio, che nella Chiesa c'è
anche il peccato e per la nostra umiltà è importante riconoscere questo e
vedere il peccato non solo negli altri, nelle strutture, negli alti incarichi ge-
rarchici, ma anche in noi stessi per essere cosı̀ più umili ed imparare che non
conta, davanti al Signore, la posizione ecclesiale, ma conta stare nel suo
amore e far brillare il suo amore. Personalmente ritengo che, su questo punto,
sia molto importante la preghiera di Sant'Ignazio che dice: «Suscipe, Domine,
universam meam libertatem; accipe memoriam, intellectum atque voluntatem
omnem; quidquid habeo vel possideo mihi largitus es; id tibi totum restituo ac
tuae prorsus voluntati trado gubernandum; amorem tuum cum gratia tua mihi
dones et dives sum satis, nec aliud quidquam ultra posco ». Proprio questa
ultima parte mi sembra molto importante: capire che il vero tesoro della
nostra vita è stare nell'amore del Signore e non perdere mai questo amore.
Poi siamo realmente ricchi. Un uomo che ha trovato un grande amore si sente
realmente ricco e sa che questa è la vera perla, che questo è il tesoro della sua
vita e non tutte le altre cose che forse ha.
Noi abbiamo trovato, anzi siamo stati trovati dall'amore del Signore e
quanto più ci lasciamo toccare da questo suo amore nella vita sacramentale,
nella vita di preghiera, nella vita del lavoro, del tempo libero, tanto più