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Acta Francisci Pp. 481
II
Ad participes Sessionis Plenariae Pontificiae Academiae Scientiarum Socialium.
Illustre Signora Prof.ssa Margaret archer
Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali
In occasione della sessione plenaria della Pontificia Accademia delle
Scienze Sociali, che ha per tema Verso una società partecipativa: nuove
strade per l'integrazione sociale e culturale, rivolgo il mio saluto riconoscente
a Lei, gentile Professoressa, a S.E. Mons. Marcelo Sánchez Sorondo e a
ciascuno dei partecipanti.
Con la competenza e la professionalità che vi sono proprie, avete scelto
di studiare una questione che mi sta molto a cuore: quella della partecipa-
zione sociale. Possiamo ben dire che la società è primariamente un processo
di partecipazione: di beni, di ruoli, di statuti, di vantaggi e svantaggi, di
benefici e di cariche, di obbligazioni e di doveri. Le persone sono partner,
ovvero esse "prendono parte", nella misura in cui la società distribuisce
delle parti. Dal momento che la società è una realtà partecipativa per il
reciproco interscambio, dobbiamo rappresentarcela, a un tempo, come un
tutto irriducibile e come un sistema di interrelazione fra le persone. La
giustizia allora può essere ritenuta la virtù degli individui e delle istituzioni,
che, nel rispetto dei legittimi diritti, mirano alla promozione del bene di
coloro che vi prendono parte.
1. Un primo punto che desidero portare alla vostra attenzione è l' am-
pliamento oggi necessario della nozione tradizionale di giustizia, la quale
non può essere ristretta al giudizio sul momento distributivo della ricchezza,
ma deve spingersi fino al momento della sua produzione. Non basta, cioè,
reclamare la "giusta mercede all'operaio" come ci aveva raccomandato la
Rerum novarum (1891). Occorre anche chiedersi se il processo produttivo
si svolge o meno nel rispetto della dignità del lavoro umano; se accoglie o
meno i diritti umani fondamentali; se è compatibile o meno con la norma
morale. Già nella Gaudium et spes, al n. 67, si legge: « Occorre dunque
adattare tutto il processo produttivo alle esigenze della persona e alle sue
forme di vita ». Il lavoro non è un mero fattore della produzione che, in