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lo Sviluppo Sostenibile, finalizzata ad assicurare un'esistenza più dignitosa
a tutti, soprattutto alle popolazioni povere del pianeta, entro quell'anno. Il 2015 è stato un anno speciale per la Chiesa, anche perché ha segnato il
50° anniversario della pubblicazione di due documenti del Concilio Vaticano II che esprimono in maniera molto eloquente il senso di solidarietà della Chiesa con il mondo. Papa Giovanni XXIII, all'inizio del Concilio, volle spa- lancare le finestre della Chiesa affinché tra essa e il mondo fosse più aperta la comunicazione. I due documenti, Nostra aetate e Gaudium et spes, sono espressioni emblematiche della nuova relazione di dialogo, solidarietà e ac- compagnamento che la Chiesa intendeva introdurre all'interno dell'umanità. Nella Dichiarazione Nostra aetate la Chiesa è stata chiamata ad aprirsi al dialogo con le espressioni religiose non cristiane. Nella Costituzione pastorale Gaudium et spes, dal momento che « le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che sof- frono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo »,2 la Chiesa desiderava instaurare un dialogo con la famiglia umana circa i problemi del mondo, come segno di solidarietà e di rispettoso affetto.3
In questa medesima prospettiva, con il Giubileo della Misericordia voglio invitare la Chiesa a pregare e lavorare perché ogni cristiano possa maturare un cuore umile e compassionevole, capace di annunciare e testimoniare la misericordia, di « perdonare e di donare », di aprirsi « a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammatica », senza cadere « nell'indifferenza che umilia, nell'abi- tudinarietà che anestetizza l'animo e impedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge ».4
Ci sono molteplici ragioni per credere nella capacità dell'umanità di agire insieme in solidarietà, nel riconoscimento della propria interconnessione e interdipendenza, avendo a cuore i membri più fragili e la salvaguardia del bene comune. Questo atteggiamento di corresponsabilità solidale è alla radice della vocazione fondamentale alla fratellanza e alla vita comune. La dignità e le relazioni interpersonali ci costituiscono in quanto esseri umani, voluti da Dio a sua immagine e somiglianza. Come creature dotate di inalienabile dignità noi esistiamo in relazione con i nostri fratelli e sorelle, nei confronti dei quali abbiamo una responsabilità e con i quali agiamo in solidarietà. Al
2 ConC. eCum. VAt. II, Cost. past. Gaudium et spes, 1. 3 Cfr ibid., 3. 4 Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia Misericordiae Vultus, 14-15.