dell'itinerario quaresimale, ma ci indica pure gli strumenti ascetici e pratici
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pregato, che abbiamo avuto l'incontro con Cristo, è che siamo « per gli altri ».
lontano da loro e quindi non posso dare indicazioni molto concrete - che il
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sofferenti - sono tante nel mondo - a trovare una vita buona e ad essere
liberate dai mali che spesso causiamo noi stessi: la fame, le epidemie, ecc.
Ma, nello stesso tempo, riconoscendo questo dovere di lavorare contro le
sofferenze causate da noi stessi, dobbiamo anche riconoscere e capire che la
sofferenza è una parte essenziale per la nostra maturazione umana. Io penso
alla parabola del Signore sul chicco di grano caduto in terra, che solo cosı̀,
morendo, può portare frutto, e questo cadere in terra e morire non è il fatto di
un momento, ma è proprio il processo di una vita.
Cadere come grano in terra e morire cosı̀, trasformarsi, essere strumenti di
Dio, cosı̀ portare frutto. Il Signore non per caso dice ai suoi discepoli: il Figlio
dell'Uomo deve andare a Gerusalemme per soffrire; perciò chi vuole essere
mio discepolo deve prendere la sua croce sulle spalle e cosı̀ seguirmi. In realtà,
noi siamo sempre un po' come Pietro, il quale dice al Signore: No, Signore,
questo non può essere il caso tuo, tu non devi soffrire. Noi non vogliamo
portare la Croce, vogliamo creare un Regno più umano, più bello in terra.
Questo è totalmente sbagliato: il Signore lo insegna. Ma Pietro ha avuto
bisogno di molto tempo, forse di tutta la sua vita per capirlo; perché questa
leggenda del Quo Vadis? ha qualcosa di vero in sé: imparare che proprio
nell'andare con la Croce del Signore sta il cammino che porta frutto. Cosı̀,
direi, prima di parlare agli altri, dobbiamo noi stessi capire il mistero della
Croce.
Certo, il cristianesimo ci dà la gioia, perché l'amore dà gioia. Ma l'amore è
sempre anche un processo del perdersi e quindi anche un processo dell'uscire
da se stesso; in questo senso, anche un processo doloroso. E solo cosı̀ è bello e
ci fa maturare e arrivare alla vera gioia. Chi vuol affermare o chi promette
una vita solo allegra e comoda, mente, perché non è questa la verità dell'uo-
mo; la conseguenza è che poi si deve fuggire in paradisi falsi. E proprio cosı̀
non si arriva alla gioia, ma all'autodistruzione.
Il cristianesimo ci annuncia la gioia, sı̀; questa gioia però cresce solo sulla
via dell'amore e questa via dell'amore ha a che fare con la Croce, con la
comunione con il Cristo crocefisso. Ed è rappresentata nel chicco di grano
caduto in terra. Quando cominciamo a capire e ad accettare questo, ogni
giorno, perché ogni giorno ci impone qualche insoddisfazione, qualche peso
che crea anche dolore, quando accettiamo questa scuola della sequela di