elevent mentes nostras »,1 subtilissimo ingenio arcana veritatis tam naturalis
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Pour les universités catholiques, les facoultés ecclésiastiques et les établisse-
c) Le diplôme français de licence (180 ECTS) et les diplômes ecclésiasti-
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Acta Benedicti Pp. XVI 57
Già da molti anni l'Europa ha preso coscienza della sua sostanziale unità
culturale, nonostante la costellazione di culture nazionali che ne hanno mo-
dellato il volto. È bene sottolinearlo: l'Europa contemporanea, che si affaccia
sul Terzo Millennio, è frutto di due millenni di civiltà. Essa affonda le sue
radici sia nell'ingente e antico patrimonio di Atene e di Roma sia, e soprat-
tutto, nel fecondo terreno del Cristianesimo, che si è rivelato capace di creare
nuovi patrimoni culturali pur recependo il contributo originale di ogni civiltà.
Il nuovo umanesimo, sorto dalla diffusione del messaggio evangelico, esalta
tutti gli elementi degni della persona umana e della sua vocazione trascen-
dente, purificandoli dalle scorie che offuscano l'autentico volto dell'uomo
creato ad immagine e somiglianza di Dio. Cosı̀, l'Europa ci appare oggi come
un prezioso tessuto, la cui trama è formata dai principi e dai valori scaturiti
dal Vangelo, mentre le culture nazionali hanno saputo ricamare una immensa
varietà di prospettive che manifestano le capacità religiose, intellettuali, tec-
niche, scientifiche e artistiche dell'Homo europaeus. In questo senso possiamo
affermare che l'Europa ha avuto e ha tuttora un influsso culturale sull'insie-
me del genere umano, e non può fare a meno di sentirsi particolarmente
responsabile non solo del suo futuro ma anche di quello dell'umanità intera.
Nel contesto odierno, in cui sempre più spesso i nostri contemporanei si
pongono le domande essenziali sul senso della vita e sul suo valore, appare più
che mai importante riflettere sulle antiche radici dalle quali è fluita linfa
abbondante nel corso dei secoli. Il tema del dialogo interculturale e interre-
ligioso, perciò, emerge come una priorità per l'Unione europea e interessa in
modo trasversale i settori della cultura e della comunicazione, dell'educazione
e della scienza, delle migrazioni e delle minoranze, fino a raggiungere i settori
della gioventù e del lavoro.
Una volta accolta la diversità come dato positivo, occorre fare in modo che
le persone accettino non soltanto l'esistenza della cultura dell'altro, ma deside-
rino anche riceverne un arricchimento. Il mio Predecessore, il servo di Dio
Paolo VI, indirizzandosi ai cattolici, enunciava in questi termini la sua profon-
da convinzione: «La Chiesa deve entrare in dialogo con il mondo in cui essa
vive. La Chiesa si fa parola, la Chiesa si fa messaggio, la Chiesa si fa conversa-
zione ».1 Viviamo in quello che si suole chiamare un «mondo pluralistico », ca-
ratterizzato dalla rapidità delle comunicazioni, dalla mobilità dei popoli e dalla
loro interdipendenza economica, politica e culturale. Proprio in quest'ora, talvol-
1 Enc. Ecclesiam suam, n. 67.