pro Gentium Evangelizatione subicimus. Praeterea iubemus episcopalem se-
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ner autonomo della teologia e della fede in questa riflessa. Non possiamo qui
soffermarci sull'avvincente confronto che ne derivò. Io direi che l'idea di san
Tommaso circa il rapporto tra filosofia e teologia potrebbe essere espressa
nella formula trovata dal Concilio di Calcedonia per la cristologia: filosofia e
teologia devono rapportarsi tra loro « senza confusione e senza separazione ».
« Senza confusione » vuol dire che ognuna delle due deve conservare la propria
identità. La filosofia deve rimanere veramente una ricerca della ragione nella
propria libertà e nella propria responsabilità; deve vedere i suoi limiti e
proprio cosı̀ anche la sua grandezza e vastità. La teologia deve continuare
ad attingere ad un tesoro di conoscenza che non ha inventato essa stessa, che
sempre la supera e che, non essendo mai totalmente esauribile mediante la
riflessione, proprio per questo avvia sempre di nuovo il pensiero. Insieme al
« senza confusione » vige anche il « senza separazione »: la filosofia non rico-
mincia ogni volta dal punto zero del soggetto pensante in modo isolato, ma
sta nel grande dialogo della sapienza storica, che essa criticamente e insieme
docilmente sempre di nuovo accoglie e sviluppa; ma non deve neppure chiu-
dersi davanti a ciò che le religioni ed in particolare la fede cristiana hanno
ricevuto e donato all'umanità come indicazione del cammino. Varie cose
dette da teologi nel corso della storia o anche tradotte nella pratica dalle
autorità ecclesiali, sono state dimostrate false dalla storia e oggi ci confondo-
no. Ma allo stesso tempo è vero che la storia dei santi, la storia dell'umane-
simo cresciuto sulla basa della fede cristiana dimostra la verità di questa fede
nel suo nucleo essenziale, rendendola con ciò anche un'istanza per la ragione
pubblica. Certo, molto di ciò che dicono la teologia e la fede può essere fatto
proprio soltanto all'interno della fede e quindi non può presentarsi come
esigenza per coloro ai quali questa fede rimane inaccessibile. È vero, però,
al contempo che il messaggio della fede cristiana non è mai soltanto una
« comprehensive religious doctrine » nel senso di Rawls, ma una forza purificatrice
per la ragione stessa, che aiuta ad essere più se stessa. Il messaggio cristiano, in
base alla sua origine, dovrebbe essere sempre un incoraggiamento verso la verità
e cosı̀ una forza contro la pressione del potere e degli interessi.
Ebbene, finora ho solo parlato dell'università medievale, cercando tutta-
via di lasciar trasparire la natura permanente dell'università e del suo com-
pito. Nei tempi moderni si sono dischiuse nuove dimensioni del sapere, che
nell'università sono valorizzate soprattutto in due grandi ambiti: innanzitut-
to nelle scienze naturali, che si sono sviluppate sulla base della connessione di
sperimentazione e di presupposta razionalità della materia; in secondo luogo,