2 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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8 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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38 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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66 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
68 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
70 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
72 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
74 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
76 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
78 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
80 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
82 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 83
84 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 85
86 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 87
88 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
90 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
92 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatiopro Gentium Evangelizatione 93
94 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatiopro Gentium Evangelizatione 95
96 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
98 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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l'esperienza del bello, del bello autentico, non effimero né superficiale, non è
qualcosa di accessorio o di secondario nella ricerca del senso e della felicità,
perché tale esperienza non allontana dalla realtà, ma, al contrario, porta
ad un confronto serrato con il vissuto quotidiano, per liberarlo dall'oscurità
e trasfigurarlo, per renderlo luminoso, bello » ( ibid., 589-590).
Un secondo riferimento ci rimanda all'attualità, ai progetti di riquali- ficazione e di rinascita delle periferie delle metropoli, delle grandi città,
elaborati da tanti qualificati architetti, che propongono, appunto, "scintille"
di bellezza, cioè piccoli interventi a carattere urbanistico, architettonico e
artistico attraverso cui ricreare, anche nei contesti più degradati e imbrut- titi, un senso di bellezza, di dignità, di decoro umano prima che urbano. Si
fa, dunque, strada la convinzione che anche nelle periferie ci siano tracce di bellezza, di umanità vera, che bisogna saper cogliere e valorizzare al massimo, che vanno sostenute e incoraggiate, sviluppate e diffuse.
Uno scrittore italiano, Italo Calvino, affermava che « le città, come i sogni, sono costruite di desideri e di paure » ( Le città invisibili, Torino 1972, p. 20). Forse tante città del nostro tempo, con i loro sobborghi desolanti, hanno lasciato molto più spazio alle paure che ai desideri e ai sogni più belli delle persone, soprattutto dei più giovani. Nell'Enciclica Laudato si' ho sottolineato proprio « la relazione che c'è tra un'adeguata educazione estetica e il man- tenimento di un ambiente sano », affermando che « prestare attenzione alla bellezza e amarla ci aiuta ad uscire dal pragmatismo utilitaristico. Quando non si impara a fermarsi ad ammirare e apprezzare il bello, non è strano che ogni cosa si trasformi in oggetto di uso e abuso senza scrupoli » (n. 215).
Per questo, ad esempio, è necessario che gli edifici sacri, a cominciare dalle nuove chiese parrocchiali, soprattutto quelle collocate in contesti pe- riferici e degradati, si propongano, pur nella loro semplicità ed essenzialità, come oasi di bellezza, di pace, di accoglienza, favorendo davvero l'incontro
con Dio e la comunione con i fratelli e le sorelle, diventando così anche
punto di riferimento per la crescita integrale di tutti gli abitanti, per uno sviluppo armonico e solidale delle comunità.
Prendersi cura delle persone, a cominciare dai più piccoli e indifesi, e
dei loro legami quotidiani, significa necessariamente prendersi cura anche dell'ambiente in cui essi vivono. Piccoli gesti, semplici azioni, piccole scintille
di bellezza e di carità possono risanare, "rammendare" un tessuto umano,
oltre che urbanistico e ambientale, spesso lacerato e diviso, rappresentando
una concreta alternativa all'indifferenza e al cinismo.