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Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 1075
1076 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 1077
1078 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 1079
1080 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 1081
1082 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1083
1084 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1085
1086 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1087
1088 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Episcopis 1089
1090 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Acta Francisci Pp. 1057
di ciò che stiamo vivendo; una chiave che ci aiuta a vedere come la malat-
tia può essere la via per arrivare ad una più stretta vicinanza con Gesù,
che cammina al nostro fianco, caricato della Croce. E questa chiave ce la
consegna la Madre, Maria, esperta di questa via.
Nelle nozze di Cana, Maria è la donna premurosa che si accorge di un
problema molto importante per gli sposi: è finito il vino, simbolo della
gioia della festa. Maria scopre la difficoltà, in un certo senso la fa sua
e, con discrezione, agisce prontamente. Non rimane a guardare, e tanto
meno si attarda ad esprimere giudizi, ma si rivolge a Gesù e gli presenta
il problema così come è: « Non hanno vino » ( Gv 2, 3). E quando Gesù le fa
presente che non è ancora il momento per Lui di rivelarsi (cfr v. 4), dice
ai servitori: « Qualsiasi cosa vi dica, fatela » (v. 5). Allora Gesù compie il
miracolo, trasformando una grande quantità di acqua in vino, un vino che
appare subito il migliore di tutta la festa. Quale insegnamento possiamo
ricavare dal mistero delle nozze di Cana per la Giornata Mondiale del Malato?
Il banchetto di nozze di Cana è un'icona della Chiesa: al centro c'è
Gesù misericordioso che compie il segno; intorno a Lui ci sono i discepoli,
le primizie della nuova comunità; e vicino a Gesù e ai suoi discepoli c'è
Maria, Madre provvidente e orante. Maria partecipa alla gioia della gente
comune e contribuisce ad accrescerla; intercede presso suo Figlio per il bene
degli sposi e di tutti gli invitati. E Gesù non ha rifiutato la richiesta di sua
Madre. Quanta speranza in questo avvenimento per noi tutti! Abbiamo una
Madre che ha gli occhi vigili e buoni, come suo Figlio; il cuore materno e
ricolmo di misericordia, come Lui; le mani che vogliono aiutare, come le
mani di Gesù che spezzavano il pane per chi aveva fame, che toccavano i
malati e li guarivano. Questo ci riempie di fiducia e ci fa aprire alla grazia
e alla misericordia di Cristo. L'intercessione di Maria ci fa sperimentare la
consolazione per la quale l'apostolo Paolo benedice Dio: « Sia benedetto Dio,
Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni
consolazione! Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo
anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con
la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio. Poiché, come ab-
bondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda
anche la nostra consolazione » ( 2 Cor 1, 3-5). Maria è la Madre « consolata »
che consola i suoi figli.