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1064 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1066 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1068 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1070 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1072 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1074 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 1075
1076 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 1077
1078 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 1079
1080 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 1081
1082 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1083
1084 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1085
1086 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1087
1088 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Episcopis 1089
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1058 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
A Cana si profilano i tratti distintivi di Gesù e della sua missione: Egli
è Colui che soccorre chi è in difficoltà e nel bisogno. E infatti nel suo mini-
stero messianico guarirà molti da malattie, infermità e spiriti cattivi, donerà
la vista ai ciechi, farà camminare gli zoppi, restituirà salute e dignità ai
lebbrosi, risusciterà i morti, ai poveri annunzierà la buona novella (cfr Lc
7, 21-22). E la richiesta di Maria, durante il banchetto nuziale, suggerita
dallo Spirito Santo al suo cuore materno, fece emergere non solo il potere
messianico di Gesù, ma anche la sua misericordia.
Nella sollecitudine di Maria si rispecchia la tenerezza di Dio. E quella
stessa tenerezza si fa presente nella vita di tante persone che si trovano
accanto ai malati e sanno coglierne i bisogni, anche quelli più impercetti-
bili, perché guardano con occhi pieni di amore. Quante volte una mamma
al capezzale del figlio malato, o un figlio che si prende cura del genitore
anziano, o un nipote che sta vicino al nonno o alla nonna, mette la sua
invocazione nelle mani della Madonna! Per i nostri cari che soffrono a
causa della malattia domandiamo in primo luogo la salute; Gesù stesso ha
manifestato la presenza del Regno di Dio proprio attraverso le guarigioni:
« Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano
la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i
morti risuscitano » ( Mt 11, 4-5). Ma l'amore animato dalla fede ci fa chiedere
per loro qualcosa di più grande della salute fisica: chiediamo una pace, una
serenità della vita che parte dal cuore e che è dono di Dio, frutto dello
Spirito Santo che il Padre non nega mai a quanti glielo chiedono con fiducia.
Nella scena di Cana, oltre a Gesù e a sua Madre, ci sono quelli che
vengono chiamati i « servitori », che ricevono da Lei questa indicazione:
« Qualsiasi cosa vi dica, fatela » ( Gv 2, 5). Naturalmente il miracolo avviene
per opera di Cristo; tuttavia, Egli vuole servirsi dell'aiuto umano per com-
piere il prodigio. Avrebbe potuto far apparire direttamente il vino nelle
anfore. Ma vuole contare sulla collaborazione umana, e chiede ai servitori
di riempirle di acqua. Come è prezioso e gradito a Dio essere servitori
degli altri! Questo più di ogni altra cosa ci fa simili a Gesù, il quale « non
è venuto per farsi servire, ma per servire » ( Mc 10, 45). Questi personaggi
anonimi del Vangelo ci insegnano tanto. Non soltanto obbediscono, ma
obbediscono generosamente: riempirono le anfore fino all'orlo (cfr Gv 2, 7).
Si fidano della Madre, e fanno subito e bene ciò che viene loro richiesto,
senza lamentarsi, senza calcoli.