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II
Ad TED 2017 "Futurum tu".
Buona sera - oppure buon giorno, non so che ora è lì da voi!
A qu alsiasi ora, sono però contento di partecipare al vostro incontro.
Mi è piaciuto molto il titolo - "The future you" - perché, mentre guarda
al domani, invita già da oggi al dialogo: guardando al futuro, invita a
rivolgersi a un "tu". "The future you", il futuro è fatto di te, è fatto cioè
di incontri, perché la vita scorre attraverso le relazioni. Parecchi anni di
vita mi hanno fatto maturare sempre più la convinzione che l'esistenza di
ciascuno di noi è legata a quella degli altri: la vita non è tempo che passa,
ma tempo di incontro.
Incontrando o ascoltando ammalati che soffrono, migranti che affrontano
tremende difficoltà in cerca di un futuro migliore, carcerati che portano
l'inferno nel proprio cuore, persone, specialmente giovani, che non hanno
lavoro, mi accompagna spesso una domanda: "Perché loro e non io?" Anch'io
sono nato in una famiglia di migranti: mio papà, i miei nonni, come tanti
altri italiani, sono partiti per l'Argentina e hanno conosciuto la sorte di
chi resta senza nulla. Anch'io avrei potuto essere tra gli "scartati" di oggi.
Perciò nel mio cuore rimane sempre quella domanda: "Perché loro e non io?"
Mi piacerebbe innanzitutto che questo incontro ci aiuti a ricordare che
abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, che nessuno di noi è un'isola, un
io autonomo e indipendente dagli altri, che possiamo costruire il futuro solo
insieme, senza escludere nessuno. Spesso non ci pensiamo, ma in realtà tutto
è collegato e abbiamo bisogno di risanare i nostri collegamenti: anche quel
giudizio duro che porto nel cuore contro mio fratello o mia sorella, quella
ferita non curata, quel male non perdonato, quel rancore che mi farà solo
male, è un pezzetto di guerra che porto dentro, è un focolaio nel cuore, da
spegnere perché non divampi in un incendio e non lasci cenere.
Molti oggi, per diversi motivi, sembrano non credere che sia possibile un
futuro felice. Questi timori vanno presi sul serio. Ma non sono invincibili.
Si possono superare, se non ci chiudiamo in noi stessi. Perché la felicità si
sperimenta solo come dono di armonia di ogni particolare col tutto. Anche
le scienze - lo sapete meglio di me - ci indicano oggi una comprensione