ACTA BENEDICTI PP. XVI

 nata matrimonio cum Iosepho Borzęcki se coniunxit. Uxor fuit perdiligens et

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 visibilmente e chiaramente nello stile di vita, nel lavoro e nella preghiera

 NUNTIUS

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 Congregatio pro Episcopis 745

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 Diarium Romanae Curiae 747

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 Diarium Romanae Curiae 749

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 Diarium Romanae Curiae 751

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sue funzioni; limiti che a nessun uomo, sia privato sia rivestito di autorità, è

lecito infrangere ».1 È questo il nucleo essenziale dell'insegnamento che il mio

venerato predecessore Paolo VI rivolse ai coniugi e che il Servo di Dio Gio-

vanni Paolo II, a sua volta, ha ribadito in molte occasioni, illuminandone il

fondamento antropologico e morale.

A distanza di 40 anni dalla pubblicazione dell'Enciclica possiamo capire

meglio quanto questa luce sia decisiva per comprendere il grande « sı̀ » che

implica l'amore coniugale. In questa luce, i figli non sono più l'obiettivo di un

progetto umano, ma sono riconosciuti come un autentico dono, da accogliere

con atteggiamento di responsabile generosità verso Dio, sorgente prima della

vita umana. Questo grande « sı̀ » alla bellezza dell'amore comporta certamente

la gratitudine, sia dei genitori nel ricevere il dono di un figlio, sia del figlio

stesso nel sapere che la sua vita ha origine da un amore cosı̀ grande e acco-

gliente.

È vero, d'altronde, che nel cammino della coppia possono verificarsi delle

circostanze gravi che rendono prudente distanziare le nascite dei figli o addi-

rittura sospenderle. Ed è qui che la conoscenza dei ritmi naturali di fertilità

della donna diventa importante per la vita dei coniugi. I metodi di osserva-

zione, che permettono alla coppia di determinare i periodi di fertilità, le

consentono di amministrare quanto il Creatore ha sapientemente iscritto

nella natura umana, senza turbare l'integro significato della donazione ses-

suale. In questo modo i coniugi, rispettando la piena verità del loro amore,

potranno modularne l'espressione in conformità a questi ritmi, senza togliere

nulla alla totalità del dono di sé che l'unione nella carne esprime. Ovviamente

ciò richiede una maturità nell'amore, che non è immediata, ma comporta un

dialogo e un ascolto reciproco e un singolare dominio dell'impulso sessuale in

un cammino di crescita nella virtù.

In questa prospettiva, sapendo che il Congresso si svolge anche per ini-

ziativa dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, mi è pure caro esprimere

particolare apprezzamento per quanto codesta Istituzione universitaria fa a

sostegno dell'Istituto Internazionale Paolo VI di ricerca sulla fertilità e inferti-

lità umana per una procreazione responsabile (ISI), da essa donato al mio

indimenticabile Predecessore, Papa Giovanni Paolo II, volendo in questo

modo offrire una risposta, per cosı̀ dire, istituzionalizzata all'appello rivolto

1 Humanae vitae, 17.